Dopo quindici anni di cantieri, sospensioni, cause civili e inchieste penali, è stato aperto oggi il primo tratto del nuovo, ampliato lungolago di Como. Poco meno di 200 metri di passeggiata pedonale, incompleta negli arredi e con balaustre provvisorie, che tuttavia assumono un valore simbolico per un’opera che nella sua progettazione risale addirittura al 1987, all’alluvione della Valtellina, e che riguarda le opere di protezione della città dalle esondazioni. Paratie che nel corso della progettazione sono più volte state modificate, sino ad arrivare alla versione attuale, semi-manuale, con barriere che saranno alzate a mano quando mai dovrà servire: in 23 anni, infatti, anche il clima è cambiato e ora pare quasi irreale parlare di possibili esondazioni dopo mesi e mesi di siccità. Il cantiere avviato 15 anni fa è rimasto bloccato per anni per le controversie con le imprese vincitrici dell’appalto – tra l’altro fallite nel frattempo – e dopo varie revisioni del progetto. La passeggiata, molto più larga dell’attuale, dovrebbe essere completata entro l’anno prossimo: per maggio di quest’anno è prevista la consegna del secondo tratto, sino alla centrale piazza Cavour. Committente dei lavori è la Regione Lombardia, subentrata al Comune di Como nel 2017 dopo l’indagine giudiziaria che aveva portato alla condanna in primo grado di amministratori e tecnici nel 2019, tutti prosciolti nel processo di appello terminato poche settimane fa.
Como, dopo 15 anni riaperto un tratto del lungolago
Dopo quindici anni di cantieri, sospensioni, cause civili e inchieste penali, è stato aperto oggi il primo tratto del nuovo, ampliato lungolago di Como.. Sono solo 200 metri, per ora, con arredi incompleti e balaustre provvisorie.