Vale la presunzione di innocenza anche per Soumahoro. E per la moglie di Soumahoro. Questo bisogna dirlo, e bisogna dirlo chiaro. Certo, colpisce che secondo gli atti dell’inchiesta la moglie dell’onorevole, che ha già mollato il suo gruppo ed è finito nel misto, e che doveva essere la nuova speranza della sinistra radicale (qualcuno lo voleva addirittura leader del Pd: probabilmente in Lombardia e FVG i Dem sarebbero andati in percentuale negativa, ma chi lo sa), avrebbe speso parte di soldi delle cooperative per comprarsi borsette e robe simili. Beni voluttuari.
Anche sui migranti c’è un business non da poco
Al netto del fatto che della moglie di Soumahoro, della suocera e di tutto il parentado coinvolto si occuperanno i giudici, basterebbe questo a capire che anche sui migranti c’è un business non da poco. E questo andrebbe detto per smontare le narrazioni per cui sono tutti missionari mancati che soccorrono i poveri del mondo arrivati in Italia. Semplicemente, come in tutte le cose umane, si fa diventare business anche l’accoglienza.
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