“Non c’è un confronto da fare. Ci sono leggi e una sentenza precisa. I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare”. Sono disobbedienti? “No, è qualcosa che decidono loro sapendo che c’è una sentenza che non applicano. Non c’è qualcosa da contrattare”. Lo dice il ministro della Famiglia Eugenia Roccella dopo la lettera di alcuni sindaci sui figli delle coppie gay. “I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi – aggiunge – ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C’è una sentenza molto precisa che dice determinate cose”. La ministra ha risposto ai giornalisti sulla protesta dei sindaci che trascrivono gli atti di nascita dei bambini nati dalle famiglie omogenitoriali, a margine di un incontro sul modello Trentino della certificazione family dei Comuni. E alla domanda su che cosa pensi, a livello umano, della richiesta dei sindaci ‘disobbedienti’ di incontrare là premier Giorgia Meloni per un confronto sul tema, Rocella risponde: “A livello umano? I sindaci si incontrano tutti i giorni. Io non ho deleghe in materia”.
Famiglie Arcobaleno, dal governo chiusura totale
Il ministro della Famiglia Eugenia Roccella chiude al confronto con i sindaci sulla trascrizione all'anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali: "Non c'è un confronto da fare. Ci sono leggi e una sentenza precisa. I sindaci sanno quello che possono e che non possono fare".