Di Fabio Massa
E’ incredibile come per il centro moderato, quello che non è giustizialista ma garantista, che non è becero ma riflessivo, quello che per decine di anni è stato la casa di gran parte dei voti degli italiani, che poi hanno iniziato ad ondeggiare di qui e di là ogni 4 anni, non ci sia pace. Gli ultimi scazzi alla Camera e al Senato in Forza Italia fanno il paio con il dualismo impossibile tra Calenda e Renzi al Terzo Polo. Entrambe le situazioni hanno l’epicentro del problema in Lombardia, dove i renzian-calendiani hanno fatto un risultato pessimo, e dove Forza Italia è ormai al lumicino sia in termini di risultati alle urne sia in termini di peso sulle scelte strategiche. Sono tutti movimenti peristaltici, intestini, roba di bassa cucina che gli italiani aborrono. E infatti non votano. Non capiscono e non vogliono neppure sforzarsi di capire raccolte firme contro capigruppo, questioni inerenti i coordinatori regionali o i capidelegazione. Hanno ragione a non voler capire niente di tutto questo. Perché nella politica contano le idee e non le posizioni di potere. E questo, purtroppo, è proprio quello che manca al centro moderato oggi in Italia. Qualche idea, che sia magari anche un po’ chiara.