Milano, in 70 mila al corteo contro la mafia

Ad aprire il corteo della XXVIII Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, una grande bandiera arcobaleno e lo striscione con la scritta 'È possibile', slogan della giornata. Don Luigi Ciotti fondatore di Libera: "Le mafie sono diventate moderne imprese".

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Oltre 70mila persone, secondo la Questura e secondo gli organizzatori, hanno partecipato questa mattina alla manifestazione nazionale antimafia promossa da Libera a Milano. Il corteo si è concluso in piazza Duomo con la lettura dei nomi delle vittime di tutte le mafie. Ad aprire il corteo della XXVIII Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, una grande bandiera arcobaleno e lo striscione con la scritta ‘È possibile’, slogan della giornata. In testa al corteo don Luigi Ciotti fondatore di Libera, insieme  al segretario della Cgil Maurizio Landini e  il sindaco di Milano Beppe Sala . Presente anche la segretaria del Pd Elly Schlein. “Le mafie sono diventate moderne imprese. Ricorrono meno alla violenza diretta perché possono contare su quella bianca del capitale economico” così don Luigi Ciotti, intervenendo dal palco. “La convivenza è dovuta a connivenza e sottovalutazione, a letture antiche che si continuano a fare sulle mafie, letture inadeguate dei fenomeni criminali che si sono evoluti assumendo forme e metodi che richiedono nuovi sguardi e nuove strategie. Allora forse la saldatura tra mafie e capitale economico richiede oggi dei nuovi paradigmi”.
“Quella contro la mafia non è una battaglia finita. Milano è ancora al centro di tanti interessi economici, e ciò è un bene ma questo attirerà anche tanti male intenzionati”  ha detto il sindaco Sala, nel corso del corteo. “Gli anticorpi che ci siamo fatti in questi anni, attraverso errori ed incertezze del nostro percorso, adesso ci aiuteranno – ha aggiunto -. In più quest’anno è anche il trentesimo anniversario della strage di via Palestro e il decimo anniversario delle esequie di Lea Garofalo, per noi importantissime. Quindi abbiamo tante ragioni per essere in tanti in piazza adesso: don Ciotti, Libera ma soprattutto queste persone hanno fatto un lavoro fondamentale perché cadere nell’indifferenza è un attimo. Sono anche le parole che ricorda sempre Liliana Segre”. “Loro negli anni hanno tenuto viva non solo la memoria ma anche la lotta contro la mafia – ha concluso – Tornare a Milano dopo 13 anni è assolutamente importante. I giovani ci sono sempre, questo è importante”.

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