Quasi mille firme raccolte per indire un referendum contro la tangenziale di Bormio, un progetto delle Olimpiadi invernali 2026. La strada dovrebbe collegare la statale 38, all’uscita dell’ultima galleria, al’area delle partenze delle funivie tagliando fuori il centro abitato della località valtellinese. La tangenziale dell’Alute però non piace affatto a moltissimi bormini, contrari a quella che definiscono una “inutile colata di cemento” che taglierà in due la bellissima distesa di prati all’ingresso del paese. La strada, circa un chilometro, è già stata finanziata da Regione Lombardia con 7 milioni di euro e il Consiglio Comunale di Bormio ha approvato la convenzione che prevede la costruzione tramite Concessioni autostradali lombarde. Nei giorni scorsi sono state consegnate 970 firme autenticate con la richiesta della consultazione popolare, quasi il triplo del minimo richiesto. Il referendum potrebbe tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno e se vincessero i “no” il Comune sarebbe chiamato a revocare la convenzione con la Regione e il progetto finirebbe nel cestino. A mobilitarsi contro la tangenzialina sono le associazioni ambientaliste, il Cai locale e molti cittadini che non sopportano l’idea di vedere una striscia d’asfalto tra i bellissimi prati della piana tra Santa Lucia e Bormio. Già nei mesi scorsi all’imbocco della galleria della statale 38, appena fuori Bormio, erano comparsi striscioni con scritte contro il progetto.
Bormio, un referendum per bloccare la Tangenziale
Raccolte quasi mille firme, il triplo del minimo necessario, per indire una consultazione cittadina sulla Tangenziale dell'Alute, la strada che collegherebbe la SS38 con l'area partenze degli impianti di risalita per le Olimpiadi invernali 2026. I promotori: "Inutile colata di cemento".