Bonometti, ex presidente Confindustria Lombardia: “Chiesi a Fontana di non fare la zona rossa”

Nel verbale di 5 pagine, con al centro la mancata zona rossa in Val Seriana, l'industriale bresciano ha detto che "Regione Lombardia era d'accordo con noi nel non istituire le zone rosse ma nel limitare le chiusure alle sole aziende non essenziali".

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“Sì glielo ho chiesto”. Così Marco Bonometti, ex presidente di Confindustria Lombardia, sentito dai pm di Bergamo il 3 giugno 2020, ha risposto agli inquirenti che gli chiedevano se avesse “chiesto al Presidente della Lombardia” Attilio Fontana “di farsi parte attiva a non far istituire zone rosse ma solo di limitare le chiusure alle attività non essenziali”. Nel verbale di 5 pagine, con al centro la mancata zona rossa in Val Seriana, l’industriale bresciano ha detto che “Regione Lombardia era d’accordo con noi nel non istituire le zone rosse ma nel limitare le chiusure alle sole aziende non essenziali”. Bonometti, dopo una serie di domande sul punto dei pm e il raffronto anche con altre dichiarazioni, ha detto: “Effettivamente ricordo che del tema della istituzione della zona rossa in Alzano e Nembro se ne è parlato dopo il caso di Codogno nelle riunioni per il Patto di Sviluppo”. E ha chiarito: “La mia posizione è stata quella che la zona rossa nella bergamasca non risolveva il problema, perché a mio parere andava chiusa l’intera Lombardia. Ero contrario all’istituzione della zona rossa nella bergamasca. Ho detto di salvaguardare le filiere per le aziende essenziali (…) ho sempre cercato di salvaguardare le aziende lombarde”. Bonometti ha precisato anche che “tutti gli imprenditori erano molto preoccupati” e quindi “abbiamo cercato di limitare al minimo le attività produttive da ritenersi essenziali” nelle chiusure che venivano disposte in quel periodo.

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