Decine di studenti dei licei, dal “Manzoni” al “Marconi”, hanno avuto l’opportunità di fare un incontro davvero eccezionale: la sala conferenze di Palazzo Reale Milano ha accolto la fisica francese Hélène Langevin-Joliot, nipote di Pierre e Marie Curie. L’obiettivo di questo evento unico, organizzato da Fondazione Bracco in collaborazione con il Comune di Milano, è stato far innamorare i giovani della scienza, grazie a una testimonianza da cui trarre ispirazione. La famiglia Curie-Joliot ha ricevuto infatti ben sei Premi Nobel, cinque per la Scienza e uno per la Pace. L’importanza di questo evento è stata sottolineata dall’intervento del Console Generale di Francia a Milano Monsieur François Revardeaux, e dal contributo che il Ministro dell’Istruzione e del Merito Italiano Giuseppe Valditara ha inviato da Roma: “Le iniziative come quella odierna”, ha detto il Ministro, “rappresentano un contributo importante per la formazione e l’orientamento in quanto i modelli virtuosi sono indispensabili per poter fare delle scelte consapevoli per il futuro.
Langevin-Joliot fa parte di una famiglia eccezionale. I suoi nonni materni erano Marie e Pierre Curie, famosi per i loro studi sulla radioattività, per i quali vinsero un Premio Nobel per la fisica (con Antoine Henri Becquerel) nel 1903. Marie Curie fu anche la prima persona a vincere il Premio Nobel in due differenti campi, avendone vinto un secondo per chimica nel 1911 con le sue scoperte del radio e del polonio. Allo stesso modo, i genitori di Hélène – Irène Curie e Frédérique Joliot – vinsero un Premio Nobel per la chimica nel 1935 per la loro scoperta della radioattività artificiale, e in seguito furono tra i fondatori del Centro Nazionale delle Ricerche francese, il CNRS. Da ultimo, Eve Curie, la secondogenita di Marie e Pierre, zia di Hélène, fu una delle prime donne in diplomazia, e il suo lavoro per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Infanzia le è valso il premio Nobel per la Pace nel 1965 (insieme con l’UNICEF). Hélène decide fin da bambina di essere una fisica come i nonni, iniziando i suoi primi esperimenti insieme alla mitica Marie. E oggi torna in Italia, esattamente 105 anni dopo la nonna, che visitò il nostro Paese per la prima volta nel 1918.
(ITALPRESS)