“Atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi e porto di armi da guerra” sono i reati ipotizzati dalla Procura di Milano nell’indagine, ancora contro ignoti, sull’attentato incendiario con molotov della notte tra domenica e lunedì scorsi in viale Tibaldi a Milano, in seguito al quale sono state danneggiate due auto della Polizia locale. La Digos coordinata dal procuratore Marcello Viola, alla guida del dipartimento antiterrorismo, e dal pm Leonardo Lesti, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, sta cercando di identificare gli autori dell’azione di stampo anarchico, legata al caso di Alfredo Cospito, e rivendicata ieri. Il fascicolo inizialmente era stato iscritto per danneggiamento e incendio.
“Questi anarchici si diano una regolata, perché se uno pensa di risolvere i problemi lanciando bottiglie molotov contro la polizia, i commissariati e le macchine dei vigili il suo posto è la galera”: il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è tornato a parlare in questi termini delle proteste contro il 41 bis e il carcere ostativo in solidarietà ad Alfredo Cospito, l’anarchico del Fai detenuto a Opera. “Se uno è condannato al carcere duro, all’ergastolo perché i giudici, non i politici, lo ritengono pericoloso, è giusto così. E se questi cosiddetti anarchici pensano di far cambiare idea a Salvini o al governo lanciando bombe contro la polizia o minacciando i giornalisti, imbrattando i muri, beh no” ha aggiunto.