Inchiesta Covid, il procuratore di Bergamo: “Accertate gravi omissioni da parte delle autorità sanitarie”

Dopo l'intervento del procuratore capo Antonio Chiappani, i famigliari delle vittime commentano: "Parole coraggiose; dalla mancata zona rossa della bassa Valle Seriana e dalla mancata applicazione del piano pandemico emergono violazioni di normative volte alla tutela della vita dei cittadini".

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“Abbiamo letto con attenzione le dichiarazioni del procuratore di Bergamo Antonio Chiappani in merito alle ‘gravi omissioni’ riscontrate nella prima fase della pandemia del 2020. Lo ringraziamo per le sue parole chiare e coraggiose. Come egli stesso ha detto, ‘chi ha pianto un morto ha diritto di sapere come sono andate le cose’. Per questo, ribadiamo la nostra piena fiducia nel lavoro della Procura di Bergamo. Come abbiamo sempre sostenuto, ristabilire la verità sarà l’unico modo per dare dignità e giustizia a chi non l’ha avuta”. I familiari delle vittime del Covid19, tramite il direttivo dell‘Associazione Sereniesempreuniti, commentano così quanto scritto nella relazione del Procuratore di Bergamo, resa nota in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario avvenuta sabato 28 gennaio 2023. In merito alla lunga e delicata inchiesta sulla gestione della prima fase della pandemia aperta ad aprile 2020, Chiappani fa riferimento a “gravi omissioni accertate da parte delle autorità sanitarie nel valutare i rischi epidemici e nella gestione della prima fase della pandemia”. Stesse omissioni che, da subito, i familiari hanno evidenziato depositando centinaia di esposti proprio in Procura a Bergamo per contribuire a dare una spiegazione allo spaventoso eccesso di mortalità della primavera 2020. Ora le indagini sono chiuse e i magistrati stanno svolgendo l’analisi della “compendiosa informativa della polizia giudiziaria e delle consulenze tecniche” che hanno trattato, tra gli altri, i temi della mancata zona rossa della bassa Valle Seriana e della mancata applicazione del piano pandemico, vigente in Italia, allo scoppio della pandemia. Argomenti da sempre sottolineati dai familiari che negli anni si sono battuti, e continuano a battersi, per ottenere verità e giustizia affinché la tragedia che li ha colpiti non venga dimenticata. “Dalle parole del Procuratore Chiappani- commenta Consuelo Locati, del team legale -, emergono, in ogni caso, violazioni di normative volte alla tutela della vita dei cittadini. Attendiamo, ora, gli esiti delle indagini. In ogni caso riteniamo molto utile, per tutti noi legali e i familiari che rappresentiamo, il fatto che gravi omissioni siano state accertate, perché, a prescindere dagli esiti del procedimento penale, questo è un ulteriore fondamento probatorio per la causa civile pendente avanti il Tribunale civile di Roma, la cui prossima udienza è fissata per il 24 maggio 2023″.

La dichiarazione dell’avvocato Locati a Radio Lombardia

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