Botta e risposta sulle liste di attesa in sanità tra il governatore uscente e ricandidato alla guida della Lombardia per il centrodestra, Attilio Fontana, e la sua ex vice e ex assessore al Welfare, oggi rivale nella contesa elettorale di febbraio, con la sua lista civica e l’appoggio del Terzo Polo, Letizia Moratti. “Avevo messo in mano all’assessore al Welfare, Letizia Moratti, 100 milioni ma i risultati sono stati modesti, da quando è arrivato Bertolaso sono scattate soluzioni più rigorose contro le liste di attesa che si sono accumulate in ogni regione per i due anni di Covid”, aveva dichiarato Fontana nei giorni scorsi durante un incontro politico a Palazzo Lombardia. Non si è fatta attendere la risposta di Moratti che oggi in una nota replica: “Ritengo doveroso fare alcune precisazioni per spiegare ai cittadini lombardi la reale situazione. Se si esclude il semplice recepimento dei Piani nazionali di governo delle liste d’attesa, dal 2011, per dieci anni, non c’è traccia di alcun specifico provvedimento varato da Regione Lombardia per affrontare la grave situazione delle liste d’attesa. Un problema che pesava negativamente sulla vita dei cittadini lombardi molto prima della drammatica pandemia che nel 2020 ha quasi travolto la nostra sanità, mettendo in luce l’impreparazione e le carenze della sanità territoriale della Regione”. Da assessore al Welfare, continua Moratti, “una volta condotta a buon fine la campagna vaccinale e varata la legge di riforma della sanità lombarda, ho dato assoluta priorità al taglio delle liste d’attesa. Oltre ad altri specifici provvedimenti, dal dicembre 2021 al giugno 2022 ci sono sette delibere presentate su mia iniziativa e approvate dalla Giunta lombarda che intervengono sotto vari aspetti sul problema delle liste d’attesa”.
Liste d’attesa: Moratti, prima di me zero azioni in 10 anni
Botta e risposta tra il presidente Attilio Fontana e la sua ex vice e assessore al Welfare sulle lunghe liste d'attesa nella sanità pubblica in Lombardia: Letizia Moratti attacca: "Per dieci anni non c'è traccia di alcun specifico provvedimento per affrontare la grave situazione".