“A Milano, ormai dal 2018, si attivano più posti di lavoro a termine che lavori stabili, nell’ordine di due terzi di lavori precari e un terzo stabili. Basandoci sul fatto che con il settore terziario Milano porta con sé tanta precarietà, ci chiediamo come si possa costruire una condizione serena di vita e costruzione di un futuro per le nuove generazioni. E poi, a Milano i prezzi della casa viaggiano su una media doppia rispetto ad altre città europee simili alla nostra”. Così Massimo Bonini, segretario generale della CGIL di Milano, a margine della prima giornata del decimo congresso della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano. “Purtroppo è una sconfitta: queste condizioni del lavoro costringono i giovani ad emigrare in altri luoghi – ha sottolineato poi – . Se l’occupazione aumenta, ma perché due contratti su tre sono a termine, l’occupazione a un certo punto finisce e quella persona rimane da sola”. E poi “nel nostro Paese una volta che hai perso il posto di lavoro non c’è un sistema che ti può dare una mano. Oltretutto in un contesto in cui il governo ha cancellato reddito di cittadinanza”. “Questo un enorme problema che chiediamo di affrontare a 360 gradi: serve un sistema che metta in campo politiche attive, formazione e riqualificazione delle persone”, ha evidenziato Bonini. “È difficoltoso venire a lavorare a Milano per una serie di ragioni – ha proseguito – . Il trasporto pubblico che non è efficiente, soprattutto per responsabilità regionale, la mobilità dopo il covid è diventata più complicata e dal punto di vista individuale c’è il fatto che i tempi della città spesso e volentieri si scontrano con il fatto che le persone fanno lavori su turni e orari h24. Questo è un tema che complessivamente andrebbe affrontato”.
Lavoro, Bonini (Cgil): a Milano troppi contratti precari
“A Milano, ormai dal 2018, si attivano più posti di lavoro a termine che lavori stabili, nell'ordine di due terzi di lavori precari e un terzo stabili.”