E così Soumahoro lascia il gruppo dell’Alleanza Verdi Sinistra. Il deputato arrivato con gli scarponi e il pugno al cielo, alza anche il dito medio a quelli che l’hanno portato in parlamento come simbolo dei braccianti. Sul caso che ne è venuto fuori in seguito, ci sarebbe da scrivere un libro: le cooperative della suocera, la moglie e le foto, la moglie e le borsette. Insomma, cavoli loro.
Ma sul fatto che lui abbia cambiato casacca a neanche tre mesi dall’insediamento, su questo forse bisogna soffermarsi.
Aboubakar Soumahoro è stato un simbolo della sinistra. Anzi, è un simbolo della sinistra
Perché Aboubakar Soumahoro è stato un simbolo della sinistra. Anzi, è un simbolo della sinistra, tanto che qualcuno ha pure pensato di candidarlo leader del Pd, a cui non era neppure iscritto. Ma questa, peraltro, è una abitudine dei Dem considerato che la candidata segretaria Schlein è entrata nel partito dopo essere scesa in campo per guidarlo.
Vabbè, cavoli loro. Ma torniamo a quel cambio di casacca. Un tempo i politici erano un po’ più seri. Rimanevano nel partito fin quando quasi non li dovevano buttare fuori a calci. Perché il partito era la loro casa, e sapevano che fuori da quella casa non c’era vita lunga.
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