Milano diventerà una città dove si viaggerà a 30 chilometri orari, dal centro alla periferia e non solo in certe zone come accade oggi, a partire dal gennaio del 2024. È quanto prevede un ordine del giorno approvato ieri dal Consiglio comunale di Milano e presentato dal consigliere della lista Sala Marco Mazzei. “Bisogna fare questa operazione perché 30 chilometri è la velocità in cui, nell’impatto tra un veicolo a motore e un pedone, salva la vita a chi subisce l’impatto”. ha spiegato Mazzei. L’ordine del giorno prevede di istituire di il limite di velocità in ambito urbano a 30 chilometri orari e in alcune strade selezionate a grande scorrimento i 50 chilometri”. Si tratta di una vera e propria rivoluzione della mobilità in una grande città come Milano: in Italia soltanto Bologna fino ad ora ha avviato il percorso per diventare Città 30. In Europa Parigi e Bruxelles hanno imposto il limite urbano di 30 chilometri orari, la prima dall’agosto del 2021 e la seconda dal gennaio del 2021.
“Siamo davvero felici dell’approvazione dell’ordine del giorno da parte del Consiglio Comunale, perché la città30 è una delle richieste principali di #cittàdellepersone, la lettera aperta che lo scorso settembre è stata inviata al Comune da Sai che puoi insieme a Cittadini per l’aria Onlus, Genitori Antismog e Fiab Ciclobby, e che vede ora l’adesione di più di 150 associazioni e 3.200 persone”. Così le associazioni cittadine per la mobilità attiva sul voto di ieri in consiglio comunale. “L’approvazione è un passo importante e ora speriamo davvero che Sindaco e Giunta – dopo aver dato parere positivo all’Ordine del Giorno – accolgano l’invito e continuino a costruire il futuro sulla strada tracciata dal Consiglio.
Perché ovviamente non basta istituire un limite né fare controlli, ma serve ridisegnare le strade e lo spazio pubblico della città per renderli più a misura di persone. Per questo la Giunta Lepore a Bologna ha stanziato 14 milioni per la realizzazione della ‘città 30’, quindi ci aspettiamo uno stanziamento di una cifra proporzionale anche da parte della Giunta di Milano.”