La vita quotidiana di uno dei Paesi più poveri del mondo raccontata e spiegata dalla prospettiva di un’insegnante milanese (e della sua famiglia), che si è trovata catapultata da Milano a Maputo, capitale del Mozambico. E’ il racconto di “Bem-vindos. Diario dal Mozambico” (ed. Infinito) di Daniela Zuccolin. Un quadro vivo e affascinante della società mozambicana, con al centro temi come istruzione, sanità, politica, carenza energetica e idrica, professioni, storia e lingua, che si intrecciano al vissuto personale dell’autrice e dei suoi figli, “estirpati” dalla loro routine italiana ed esposti alla visione diretta di una povertà fino ad allora percepita come lontana, forse persino impossibile. E’ un libro pieno di suggestioni, unite alla consapevolezza che per il Mozambico la strada per un miglioramento reale delle condizioni di vita di tutta la popolazione è ancora molto lunga e tutta in salita, ma possibile.
“Qui è tutto molto costoso, a meno che tu non compri solo banane, pane, riso e ogni tanto un po’ di pollo” scrive Daniela Zuccolin. “Costano molto il latte, il formaggio, la marmellata, la frutta, la cioccolata, i biscotti… ancora più cari i detersivi, le pastiglie per la lavastoviglie, il caffè. In Italia per fare la spesa spendevo meno, ma qui è impossibile. Basta mettere quattro cose nel carrello e si spendono, senza avvedersene, 5.000 meticais, che equivalgono a circa 70 euro. Florinda – la signora che ci aiuta in casa – si farebbe fuori lo stipendio mensile in una volta sola. Allora mi domando: queste persone come fanno? Ovvio: non vanno al supermercato, dove tutto è importato e costa troppo”.
Ascolta l’intervista all’autrice