Le Ferrovie dello Stato hanno deciso di chiudere i locali della stazione di Pavia, compresi i sottopassi, di notte tra le 2 e le 4. La decisione, però, rischia di avere pesanti conseguenze su decine di senzatetto che, non avendo un luogo in cui domire, si rifugiano qui soprattutto durante i mesi più freddi. Il provvedimento, annunciato nei giorni scorsi da alcuni cartelli, doveva entrare in vigore già nella prima notte del nuovo anno.
Grazie ad una presa di posizione del vescovo Corrado Sanguineti, si è ottenuta una proroga di 48 ore nella speranza di avviare un dialogo con le Ferrovie al fine di far ritirare il provvedimento. La sera della vigilia di Natale il vescovo ha celebrato una messa in stazione, dedicata soprattutto ai tanti senza fissa dimora che hanno in questo luogo un punto di riferimento fondamentale. Sanguineti ha sottolineato l’importanza di tenere aperta la stazione anche durante le ore notturne, per consentire a chi non ha un alloggio e non sempre riesce a trovare posto nei dormitori di avere un tetto sotto il quale ripararsi. Il vescovo è riuscito ad ottenere un rinvio di due giorni, dopo colloqui con il questore e il sindaco, nella speranza che alla fine venga trovata una soluzione che tenga conto della situazione dei senzatetto soprattutto durante l’inverno. A fianco di Sanguineti si schierano anche Caritas, Comunità di Sant’Egidio, Casa del Giovane, Croce Rossa, Associazione Piccolo Chiostro e Ronda della Carità.
Pavia, il vescovo ottiene il rinvio della chiusura notturna della stazione ferroviaria
Le Ferrovie dello Stato hanno deciso di chiudere i locali della stazione di Pavia tra le 2 e le 4 di notte: la decisione rischia di avere pesanti conseguenze sui senzatetto che trovano rifugio proprio in stazione. Il Vescovo Corrado Sanguineti è intervenuto e ha ottenuto una proroga del provvedimento, nella speranza di farlo ritirare del tutto.