Scala, Sgarbi “non ho ancora le deleghe? Chi se ne frega”

"Non ho ancora le deleghe? Chi se ne frega. Parlo a titolo personale, come Sgarbi e lui è Sala. Posso esprimere un'opinione?". Lo dice il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi tornando sulla questione dei tagli del Comune al teatro alla Scala e replicando a Giuseppe Sala che sottolineava "non mi risulta che Sgarbi abbia ancora una delega".

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“Non ho ancora le deleghe? Chi se ne frega. Parlo a titolo personale, come Sgarbi e lui è Sala. Posso esprimere un’opinione?”. Lo dice il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, a margine dell’inaugurazione della fiera della media e piccola editoria Più libri più liberi, tornando sulla questione dei tagli del Comune al teatro alla Scala, annunciati dal sindaco alcuni giorni fa e replicando a Giuseppe Sala che sottolineava “non mi risulta che Sgarbi abbia ancora una delega”. “La Scala ha 37 milioni di euro all’anno, di cui non so quanti ne dia il ministero della Cultura. Con tutti quei soldi fai una regia che costa 2 milioni, poi non vuoi dare i soldi alle maestranze, ma perché? C’è tutta questa esaltazione della regia. Costando molto queste regie poi possono girare, essere per tanti” dice Sgarbi. “La mia opinione è questa: perché la Scala deve avere sempre sovrintendenti stranieri, posso dirlo o devo avere la delega? Vorrei che almeno due istituzioni italiane, la Scala e gli Uffizi avessero un direttore italiano. E sono amico degli attuali direttori, ma lo dico come principio. Risulta che ci sia un direttore italiano al Louvre o all’Opera? Poi ho detto che è meglio dare i soldi alle maestranze che alla regia” spiega il sottosegretario. “Il tema della delega è l’idea che Sala, che è uno sceriffo, abbia bisogno di una sanzione che sa. Ho ricordato che senza deleghe bocciai l’intervento sulla Scala e feci chiamare Botta, l’intervento di Botta si deve a me. Quindi studi Sala, non occorre avere le deleghe, occorre l’intelligenza che lui non sempre ha. Buttare giù il Meazza non è una cosa che dico io perché è nella legge. Il Meazza ha un valore storico, non monumentale. Lui finirà, io resterò, posso solo morire. Mi dispiace anche perché mi era simpatico” dice Sgarbi e rilancia: “Che deleghe ha per parlare con me Sala?”.

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