“Ho sentito dire dal sindacato del Teatro alla Scala ‘la cultura non si tocca’, ma il problema vero è che dovremmo toccare un po’ tutto. In una città come Milano c’è nessuna sperequazione nei tagli. Però ai sindacati che dicono la cultura non si tocca, io cosa dico? Tocco il trasporto pubblico per i disabili? Tocco gli asili? Sostenete sia meglio non toccare la Scala? La Scala e la cultura per noi sono un grande valore, chi lavora lì ha fatto una grande opera nel raccogliere fondi privati, ma lo chiedo anche a tutti i milanesi: dovendo tagliare, è più grave tagliare i fondi alla Scala o per il trasporto dei disabili?”. Così il sindaco Giuseppe Sala, a margine della cerimonia in occasione della Giornata Internazionale delle Donne all’anagrafe di via Larga, in merito alla protesta dei sindacati del Piermarini per il rinnovo del contratto dei lavoratori e la necessità espressa dall’amministrazione di dover tagliare delle spese nel bilancio comunale del prossimo anno, comprese quelle per la cultura.
“Nulla di personale contro un ‘monumento’ prestigioso e importantissimo come la ‘Scala di Milano’, ma condivido in pieno le motivazioni illustrate dal sindaco Giuseppe Sala in merito al taglio delle risorse pubbliche a quella realtà. I sacrifici non possono essere solo ‘di una parte’, ma debbono riguardare ogni ambito”. Così Matteo Forte, direttore dei teatri Lirico e Nazionale di Milano interviene nel dibattito sulla ‘Scala’. “Non nego a priori – aggiunge Forte – che il mondo dell’arte e dello spettacolo possa poter contare anche sul supporto del ‘pubblico’, ma sono da sempre convinto che un ‘gigante’ come la ‘Scala’, forte anche e soprattutto del sostegno economico che da sempre riceve, e che comunque continuerà a ricevere dalle Istituzioni, dovrebbe generare utili e profitti per se stesso e per la città di Milano”. “I tagli del Comune e della Regione Lombardia – conclude Forte – devono essere l’inizio di un nuovo modo di gestire un patrimonio pubblico e il denaro pubblico”.