Scoperta un’officina abusiva in Brianza, denunciato il gestore

La Guardia di Finanza ha sequestrato un'officina a Seveso e ha denunciato il gestore per abusivismo commerciale, reati ambientali e per aver guadagnato oltre 500 mila euro in 6 anni senza pagare le tasse. Denunciata anche la moglie per aver percepito il reddito di cittadinanza con false dichiarazioni.

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La Guardia di Finanza di Monza, a seguito di una mirata intensificazione del controllo economico del territorio, ha  individuato e sottoposto a sequestro amministrativo un’autofficina che operava in un quartiere periferico di Seveso senza autorizzazione.  In particolare, i Finanzieri della Compagnia di Seveso, nell’ambito di un’attività ispettiva avviata nei confronti di un rivenditore di autoveicoli, hanno rilevato, in una adiacente proprietà privata non destinata ad uso commerciale, la presenza di macchinari ed attrezzature meccaniche. ricambi e parti di veicoli smontati, di fatto utilizzati dal titolare per rendere più appetibili gli automezzi usati commercializzati. Le Fiamme Gialle hanno immediatamente sottoposto a sequestro amministrativo, finalizzato alla confisca, i macchinari, le attrezzature e le parti meccaniche di veicoli smontati, segnalando il titolare alla Camera di Commercio di Milano-Monza-Lodi per l’applicazione di sanzioni amministrative. Imilitari della Compagnia di Seveso hanno attivato anche la Polizia Provinciale di Monza e della Brianza per  reati ambientali. La conseguente attività ispettiva, eseguita per i periodi d’imposta dal 2016 al 2021, ha consentito, inoltre, di accertare che il titolare dell’attività non aveva mai ottemperato agli obblighi dichiarativi ai fini fiscali, con ricostruzione ex novo di ricavi sottratti alla pretesa erariale per oltre 500 mila euro. I successivi e più approfonditi accertamenti  nei confronti del nucleo familiare dell’imprenditore hanno  permesso di constatare l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte della moglie, denunciata alla Procura  di Monza per mancata comunicazione sia dell’effettiva condizione reddituale ricostruita, sia delle  autovetture intestate al titolare della concessionaria. Sono state avviate anche le azioni di recupero del presunto indebito percepito per un importo pari a circa 23 mila euro.

 

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