Marco Birolini, di Avvenire, con un’inchiesta sulla tratta delle nigeriane e gli effetti del Covid sulla prostituzione è il Cronista dell’Anno. Il giornalista lombardo è infatti il primo classificato nella categoria ‘Carta Stampata’ del Nuovo premio Vergani 2022, il riconoscimento giornalistico “che premia la Buona Informazione nella Cronaca e nell’Attualità”, e che quest’anno si è aperto anche agli Esteri. Nella sezione speciale Esteri, infatti, la Giuria, presieduta da Nello Scavo (uno dei premiati del Vergani 2021) e composta da inviati e giornalisti dell’Associazione Stampa Estera, ha premiato anche molti servizi realizzati in Ucraina, tra cui quelli di Fausto Biloslavo e Luca Steinmann, oltre alle foto di Gabriele Micalizzi, tutti frutto di un doppiamente difficile lavoro tra le linee russe.
Tra gli altri premiati Maria Chiara Grandis (TGR Rai), per la Tv, con la storia di un migrante diventato poliziotto, Andrea Cherchi (freelance) per la nuova sezione Fotografia, sempre attento ai poveri e ai bisognosi, e Sacha Biazzo, Salvatore Garzillo e Luigi Scarano (Fanpage) per il Web con un’inchiesta sulla cosiddetta ‘Lobby nera’.
“Un’iniziativa che guarda al futuro – dice Giuseppe Giulietti, Presidente della FNSI – in un momento in cui oltre 30 giornalisti in Italia sono sotto scorta, un dato clamoroso in Europa, le querele bavaglio aumentano (siamo quasi come in Ungheria e Polonia) e un’ interpretazione folle della direttiva europea sulla presunzione d’innocenza ci mette in contraddizione con tutte le sentenze della Corte europea alla quale abbiamo chiesto un incontro urgentissimo per ripristinare l’Articolo 21 della Costituzione. Per fortuna sono sempre di più i Cronisti che si stanno battendo contro questi bavagli: non una lotta corporativa ma per la Libertà dei cittadini di essere informati”.
“Il Diritto di Cronaca ormai si esercita in spazi sempre più ristretti, al punto che i Cronisti non possono più garantire un compiuto esercizio della Libertà di Stampa – afferma Fabrizio Cassinelli, Presidente del Gruppo Cronisti Lombardi dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti – La situazione precipita, a Milano e in Lombardia, che sono la cartina al tornasole del sistema-media in Italia, nel silenzio delle Istituzioni e nell’inconsapevolezza dei cittadini che pensano di essere informati in modo tempestivo e completo e invece si trovano sempre più spesso travolti da ben costruita e poco deontologica propaganda”.