di Clizia Gurrado
Le previsioni annunciano La Tempesta sul Teatro alla Scala. Da sabato 5 fino a venerdì 18 novembre, per cinque rappresentazioni. La Tempesta ovvero The Tempest, composta e diretta dal maestro britannico Thomas Adès, classe 1971, su libretto della scrittrice australiana Meredith Oakes, dall’omonima opera teatrale di William Shakespeare.
The Tempest, che dopo tante rappresentazioni in giro per il mondo – è in scena dal 2004 e dal 2012 con la regia di Robert Lepage – sembrava non vedere l’ora di raggiungere Milano. In primo luogo perché il protagonista è Prospero, il legittimo Duca del capoluogo lombardo, e in secondo perché il regista ha ambientato la magica isola in cui ha luogo la vicenda in un teatro, come riflesso del mondo esterno dove rappresentare un mondo a sé. E questo teatro è proprio il milanese Piermarini.
Insomma, più a casa di così The Tempest non poteva trovarsi.
Una prima italiana. Da non perdere. Con il compositore Thomas Adès che sarà sul podio a dirigere l’Orchestra del Teatro alla Scala e che confessa una passione per Shakespeare fin dall’infanzia, ricordando in conferenza stampa quei tanti volumi del Bardo con le lettere in oro che occupavano la libreria di famiglia.
Titolo quello di The Tempest che gli ha sempre trasmesso una luce particolare facendogli balenare fin da ragazzo l’idea di musicarla tutta. Una missione difficilissima per non dire quasi impossibile ma che è riuscita a germinare e a prendere corpo, diventando un’Opera in tre atti applaudita in ogni parte del mondo.
“Volevo scrivere un’opera comprensibile a tutti. Questo testo parla dello scioglimento di un nodo. Il nodo è l’ingiustizia che Prospero ha subito – deposto dal fratello Antonio e abbandonato su una barca in mezzo al mare con la figlia Miranda. La Tempesta è la sua ira. A questo racconto si aggiunge il turbamento della Natura nei confronti della rabbia del protagonista. Ma quando il nodo si scioglie tutto torna al suo stato iniziale di calma”.
La musica è pura magia e funziona come un specchio per i personaggi. Prospero è una figura di aria mentre Calibano di terra. Uno è il riflesso dell’altro.
“Così come Ferdinando e Miranda – spiega Adès. Si riflettono musicalmente e alla fine vanno a comporre un intero. La Tempesta è una vibrazione e questo muovere l’aria è quello che fanno il compositore con le note e il direttore d’orchestra quando è sul podio”.
Ma cosa ne pensa il Duca di Milano?
Lo chiediamo al baritono “acuto” Leigh Melrose, nato a New York, padre scozzese e madre americana, cresciuto a Londra.
“Quello di Prospero è un grande lamento su quello che si è perso. Il Duca di Milano è uomo di azione – ci dice il cantante – pieno di energia, che ha la forza di creare la tempesta e allo stesso tempo di accorgersi della sua inutilità. E quando fa questo ecco che il suo atteggiamento cambia e riesce a diventare un uomo migliore grazie alla sua capacità di ascolto della sofferenza degli altri”.
E cosa ci dice della musica?
“Il linguaggio musicale è così forte e così emotivo… la musica esce e si sviluppa. Interpretare questo ruolo è come fare surf sulle onde della tempesta”.
5-8-11-15-18 novembre ore 20
The Tempest
opera in tre atti
Teatro alla Scala
musica di Thomas Adés
Direttore Thomas Adès
Regia Robert Lepage
Personaggi e interpre
Prospero, legittimo Duca di Milano Leigh Melrose
Ariel, uno spirito Audrey Luna
Caliban, un selvaggio Frédéric Antoun
Miranda, figlia di Prospero Isabel Leonard
Ferdinand, figlio del re di Napoli Josh Lovell
Re di Napoli Toby Spence
Antonio, fratello di Prospero Robert Murray