“Salute senza frontiere”, il progetto di Lilt per la prevenzione tra le comunità straniere

LILT Milano Monza Brianza col progetto "Salute senza frontiere" promuove nelle comunità straniere la prevenzione oncologica, gli stili di vita salutari e la diagnosi precoce.

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Andare incontro alle persone; non imporre il proprio punto di vista ma accogliere le specifiche esigenze che si presentano; collaborare con esperti in diversi ambiti
per fornire informazioni eterogenee; formare chi può svolgere il ruolo di ambasciatore del messaggio di LILT tra le persone delle diverse comunità di appartenenza. Sono questi i
pilastri principali dell’impegno iniziato 13 anni fa da LILT Milano Monza Brianza per la
promozione nelle comunità straniere della prevenzione oncologica, degli stili di vita salutari e della diagnosi precoce e ulteriormente intensificato dal 2017 con il progetto “Salute Senza Frontiere”. Un percorso, dispiegato in tre edizioni, che mostra risultati importanti e diviene modello esportabile e replicabile in altri contesti, su tutto il territorio nazionale, registrando l’effettivo miglioramento della salute delle comunità coinvolte.
A fare la differenza è quello che EngageMinds HUB, Centro di Ricerca Italiano dedicato
allo studio e alla promozione dell’engagement delle persone nelle condotte di salute,
definisce “approccio sartoriale”: una modalità di lavoro personalizzata, realizzata su
misura delle categorie target di ciascun percorso.
Per rispondere a criteri di appropriatezza scientifica, l’efficacia del progetto LILT è stata
sottoposta a un processo di valutazione con Fondazione ISMU, il principale centro risorse in Italia sui temi delle migrazioni e delle relazioni interculturali ed EngageMinds HUB, il primo Centro di Ricerca Italiano dedicato allo studio e alla promozione dell’engagement delle persone nelle condotte di salute. 
I risultati della validazione sono stati presentati nel convegno “Stranieri e Salute: il
modello LILT migliora gli stili di vita”, mercoledì 26 ottobre, al centro congressi Eataly
Milano Smeraldo, alla presenza di Maria Bonfanti, vice presidente LILT Milano Monza
Brianza APS; Lamberto Bertolè, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano;
Daniela Giangreco, responsabile Prevenzione Primaria LILT; Nicola Pasini, responsabile
settore Salute e Welfare, Fondazione ISMU; Lia Lombardi, ricercatrice e project manager,
Fondazione ISMU; Serena Barello, ricercatrice EngageMinds HUB – Università Cattolicadel Sacro Cuore, Milano; Nelson Wilches, Ambasciatore della Salute della comunità
latinoamericana.

Salute senza Frontiere è nato con l’obiettivo di promuovere prevenzione e salute fra le
comunità straniere attraverso la realizzazione di incontri formativi e laboratori, con
metodologie attente alle caratteristiche culturali, linguistiche e sociali delle comunità
straniere. Il progetto è frutto del coinvolgimento di sezioni LILT di tutta Italia, oltre che di
un’attenta mappatura del territorio, condotta con lo scopo di creare solide collaborazioni con le associazioni, gli enti e i gruppi di riferimento per le comunità straniere. Il percorso ha
attuato il suo obiettivo attraverso l’individuazione di referenti all’interno delle
comunità stesse, realizzando percorsi nei luoghi di appartenenza culturale e religiosa,
come centri islamici, chiese, associazioni culturali straniere e scuole di lingua italiana per
stranieri.
Un ruolo chiave è svolto da figure di intermediazione, referenti delle diverse comunità
straniere, divenute ambasciatori della salute e fondamentali per coinvolgere persone che
sarebbe molto difficile raggiungere in altro modo. Sono gli Ambasciatori della Salute a
diffondere la cultura dei corretti stili di vita: facendo ciò, raggiungono livelli di conoscenze,
capacità individuali e fiducia in sé stessi tali da migliorare la propria salute e quella della
collettività, modificando lo stile e le condizioni di vita personali.
Oltre alla formazione degli Ambasciatori della salute, LILT promuove cicli di incontri di
sensibilizzazione alla diagnosi precoce e ai sani stili di vita, l’erogazione di visite gratuite
di prevenzione oncologica e percorsi formativi per operatori sanitari, volti
a promuovere il modello LILT verso le altre associazioni provinciali e le realtà che si
occupano di immigrazione, per creare un effetto moltiplicatore e strumenti di sostenibilità
per le comunità straniere in forma più estesa.

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