“Fu un errore”, dissero. Quella mattina del 20 ottobre del 1944 nessuno poté impedire il bombardamento su Gorla, popoloso quartiere a nord di Milano, e sulla sua scuola elementare, la ‘Francesco Crispi’, uccidendo 184 bambini e bambine, 14 maestre, 4 bidelli, un assistente sanitario e la direttrice. Al suono delle sirene si erano tutti rifugiati nelle cantine, ma una delle bombe, sganciate con l’intento di colpire le fabbriche Breda, Alfa Romeo e Isotta Fraschini, ha raggiunto il vano delle scale provocando la strage.
Questa mattina, davanti al Monumento Ossario eretto nel 1947 per accogliere le spoglie delle piccole vittime, la cittadinanza – presenti anche gli alunni e le alunne della scuola ‘Martiri di Gorla‘ – si è riunita per la celebrazione di una Santa Messa e per l’intervento delle autorità e dei rappresentanti dei familiari.
Per il Comune di Milano ha preso parte alla commemorazione l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli: “Oggi più che mai – ha detto l’assessore Granelli – il ricordo dei bambini e delle bambine di Gorla ci scuote al pensiero che in altre parti del mondo, anche molto vicine a noi, le bombe stanno uccidendo ancora civili inermi. La guerra ha lasciato nel nostro Paese e nella nostra città ferite profonde. Facciamo in modo che da quel dolore che non possiamo dimenticare possa nascere un nuovo slancio verso la pace e che di questo slancio siano protagoniste soprattutto le giovani generazioni a cui consegniamo la memoria di ciò che accadde”.
“Le tragedie come la strage di Gorla nel contesto delle guerre moderne – ha dichiarato Michele Corcio, Vicepresidente Nazionale Vicario dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra – dove il principale campo di battaglia sono le città, rimangono inevitabili. Questa è la ragione per cui noi vittime civili di guerra, chiediamo con forza l’immediata cessazione dei conflitti in atto, condizione necessaria affinché attraverso il dialogo si possa costruire una pace giusta e durevole. Perché noi vittime civili di guerra italiane sappiamo bene e dolorosamente, che non esistono armi buone e armi cattive o intelligenti. Le armi tutte, per volontà o tragica fatalità, provocano sempre nella popolazione civile sofferenza e morte”.
“Ben 184 bambini – ha detto l’assessore regionale Romano La Russa – 14 insegnanti, la direttrice della scuola, 4 bidelli e un’assistente sanitaria perirono la mattina di venerdì 20 ottobre del 1944, per l’esplosione di una bomba lanciata dagli anglo-americani, che si infilò nella tromba delle scale della scuola elementare ‘Francesco Crispi’. Questo sito ove sorgeva quella scuola che avrebbe dovuto rappresentare un luogo di aggregazione e di crescita, si trasformò in un attimo in un enorme cimitero a cielo aperto”. “Esprimo la vicinanza e la solidarietà mia, del presidente Fontana e di tutta la Regione – ha proseguito – ai familiari delle vittime, alla comunità di Gorla e a tutti coloro che in questi lunghianni, con molta dedizione ed impegno, hanno tenuto vivo il ricordo della strage”.
La cerimonia per il 78° Anniversario della strage dei Piccoli Martiri di Gorla rientra nelle iniziative di Milano è Memoria, la piattaforma del Comune di Milano che intende coltivare e promuovere la trasmissione della memoria cittadina, attraverso date, eventi e figure significative per Milano.