di Clizia Gurrado
Il celebre pianista iraniano Ramin Bahrami, classe 1976, nato a Teheran, considerato uno dei più grandi interpreti di Bach al mondo, ha tenuto un concerto ieri sera, 19 ottobre, al Conservatorio di Milano per La Società dei Concerti. Conservatorio dove ha studiato e dove ha suonato per la prima volta esattamente trenta anni fa.
Con lui i Solisti Aquilani, formatisi nel 1968 sotto la guida di Vittorio Antonellini, il cui repertorio va dalla musica pre-barocca alla musica contemporanea.
Titolo del concerto: Universo Bachiano.
La serata si è aperta con il Concerto Brandeburghese n.3 magg. BWV 1048 per proseguire con il Concerto Italiano in fa magg. BWV 971, seguito dal Concerto n.3 magg. per pianoforte e orchestra BWV1054, la Partita n.1 in si bem per pianoforte BWV 825. Sul finale altri due capolavori, il Concerto n.5 in fa min. per pianoforte e orchestra BWV 1056 e il Concerto in sol min. per pianoforte e orchestra BWV 1058.
Il bis del concerto è stato dedicato dal maestro al suo Iran ferito, Iran che è stato costretto a lasciare a soli undici anni e a emigrare in Europa insieme alla famiglia.
Ascoltiamo Ramin Bahrami – considerato “un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale – ai microfoni di Radio Lombardia.