I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dalla Procura, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip nei confronti di 3 persone indagate per corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. L’indagine riguarda presunte mazzette su protesi e apparecchi dentali, i cui costi maggiorati pesavano sui pazienti. Nell’indagine, che nei mesi scorsi ha già portato altre cinque persone ai domiciliari, tra cui due medici e il legale rappresentante di una società leader nel settore dell’odontotecnica, sono indagate 11 persone.
Il provvedimento degli arresti domiciliari è stato firmato dal gip di Milano Cristian Mariani e riguarda ancora una volta Roberta Miccichè, l’ex legale rappresentante di Wisil Latoor (già ai domiciliari), società leader del settore e commissariata dallo scorso giugno, un dipendente e Stefano Ferrari Parabita, medico odontoiatra di Brescia che lavora presso la sede di Monza della Smart Dental Clinic (Gruppo San Donato) clinica convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale. I fatti contestati arrivano fino allo scorso gennaio. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, ipotizzano un sistema di corruzione messo a punto con uno schema ben preciso in cui alla fine per i pazienti i costi di una protesi dentale o di un apparecchio di ortodonzia erano ‘gonfiati’. Sono stati ritrovati all’interno di un mappamondo nella sede della Wisil Latoor, la società leader nel settore dell’odontotecnica, 3.800 euro in contanti, soldi, si ipotizza, da destinare al pagamento di mazzette. L’indagine è coordinata dal pm Paolo Storari e condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf. Oltre ai 3 arresti le fiamme gialle stanno effettuando perquisizioni nelle province di Milano e Brescia.
Tangenti su protesi dentali: 3 arresti
Altri 3 arresti nell'inchiesta della Procura di Milano per presunte mazzette su protesi e apparecchi dentali, i cui costi maggiorati pesavano sui pazienti. Trovati soldi nascosti in un mappamondo.