Formalmente è entrata in vigore sabato 1 ottobre, in pratica Area B entra in funzione domani, lunedì 3 ottobre. La ztl più grande d’Italia, che corrisponde a quasi tutto il territorio cittadino, è stata istituita nel 2019 per impedire l’accesso e la circolazione dei veicoli più inquinanti in città. Da ottobre a Milano non potranno più circolare le auto Diesel fino a euro 5 e le auto benzina fino a euro 2, dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 19:30. Al provvedimento sono previste delle deroghe, ad esempio installando la scatola nera Move-In, promossa da Regione Lombardia, che permette di percorrere in deroga un tetto di chilometri annuali. Si potrà poi usufruire di 50 giorni di accesso, anche non consecutivi, nel periodo compreso tra la data del primo accesso e il 30 settembre 2023. Uno studio svolto da Amat, l’Agenzia Mobilità Ambiente e territorio del Comune di Milano, sui flussi di ingresso in Area B, ha evidenziato che le telecamere rilevano in media ogni giorno 403 mila ingressi (20.150 moto, 36.270 furgoni e 346.580 automobili). Le nuove interesseranno 47.283 veicoli, pari a circa il 13% di quelli che entrano tutti i giorni in Area B. La misura sta provocando forti polemiche tra Regione e Comune. La giunta Fontana ha chiesto più volte a quella Sala di rinviare l’entrata in vigore del provvedimento ma il sindaco di Milano non ha nessuna intenzione di fare marcia indietro. La più grande ztl d’Italia avrà effetti positivi sulla qualità dell’aria? Si vedrà. Di sicuro avrà effetti immediati sui bilanci di famiglie e imprese che dovranno sostituire veicoli messi al bando in un periodo di forte aumento dei costi. Ma Sala non ha accettato nemmeno un rinvio dell’entrata in vigore della sua ztl.