Conte a Milano attacca il Pd: “Fa crescere la Meloni”

"Sono a Milano e mi sono candidato qui anche per dare un segnale forte a tutti i cittadini di Milano e della provincia. Sul Pd dice che la campagna elettorale che hanno impostato è il modo migliore per far crescere Meloni. E sulla guerra: "Basta fake news, non si rinunci al tavolo di pace".

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“Sono qui (a Milano) e mi sono candidato qui anche per dare un segnale forte a tutti i cittadini di Milano e della provincia: non devono pensare che il M5s sia il partito del Sud”. Lo ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, nel corso di un punto stampa a Milano, dove è candidato come capolista alla Camera. “Abbiamo dimostrato già al governo – ha spiegato – di poter creare assolutamente le premesse per far volare l’Italia, quel +6% di Pil è frutto della legge della manovra di bilancio del Conte 2; nel periodo più duro della pandemia abbiamo erogato, sostenuto famiglie e imprese, da Nord a Sud, per 130-140 miliardi; abbiamo lasciato lo Spread sotto 100, le nostre performance sono documentate. Abbiamo tutte le caratteristiche per parlare ai cittadini di Milano, della Lombardia, del Nord e dell’Italia intera”.

“L’impostazione che sta dando il Pd a questa campagna elettorale è il modo migliore per far crescere Fratelli d’Italia” ha aggiunto Giuseppe Conte, nel corso di un dibattito a Milano con il direttore di Fondazione Feltrinelli, Massimiliano Tarantino. “Credo che Fdi – ha aggiunto – abbia fatto un’operazione di grande maquillage . Molte delle ricette che sta producendo sono buttate lì e anche inadeguate”, ma “io non voglio consegnare il paese alle destre, voglio batterle con idee e programmi”. “Questi vertici del Pd hanno accumulato troppi errori politici e soprattutto sono rimasti folgorati da un’agenda Draghi mentre ne realizzavamo insieme una progressista nel Conte 2: hanno buttato al vento tutto il lavoro fatto per abbracciare un’agenda inesistente”.

Sulla guerra l’ex presidente del Consiglio ha aggiunto: “Basta fake news, ho semplicemente detto che non si può rinunciare al tavolo di pace trincerandosi dietro il fatto che Putin non vuole la pace. Bisogna lavorare giorno e notte per sbloccare negoziati”. Così il leader del M5S chiarisce il senso di una sua dichiarazione a Telelombardia, su cui si sono concentrate alcune polemiche. “Nel quadro euroatlantico – erano state le parole dell’ex premier – dobbiamo sfruttare la nostra capacità di dialogo per imprimere una svolta nel negoziato verso la pace. La pace va costruita: pace, pace, pace, nessuno ci dica che Putin non vuole”.

 

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