Turismo record sul lago di Como, e gli americani compensano l’assenza dei russi

Un'estate "còamorosa" per le località lariane. Gli operatori turistici: "La percentuale di turisti russi che manca è stata ampiamente compensata dagli altri, soprattutto dagli americani".

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E’ una stagione turistica quasi da record, con numeri superiori a quelli del 2019, quella che sta vivendo il lago di Como. Un’estate “clamorosa” che non risente della mancanza dei turisti russi che, prima della guerra e delle sanzioni europee, soggiornavano sul lago di Como soprattutto nelle lussuose ville. “E’ una stagione clamorosa ed è difficile trovare una camera libera già da maggio – ha spiegato Luca Leoni, presidente dell’ Associazione Albergatori di Como e albergatore a Bellagio -, come presenze e flussi negli alberghi è superiore al 2019. La percentuale di turisti russi che manca è stata ampiamente compensata dagli altri, soprattutto dagli americani”. Probabilmente la mancanza dei turisti russi si è sentita di più “nei negozi e nei ristoranti perché è un tipo di turista che spende nettamente di più rispetto agli altri – ha aggiunto Leoni – ma noi come hotel abbiamo accusato di più la mancanza di personale”. Dello stesso parere Giuseppe Rasella, componente di giunta in rappresentanza del turismo della Camera di commercio di Como. “Sul lago sono tornati i turisti internazionali – ha spiegato – soprattutto gli americani. I russi prima della pandemia erano al nono o decimo posto e in questo momento la loro mancanza è compensata dagli altri turisti internazionali e anche dalla ripresa del mercato interno”. La mancanza del turista russo insomma “non è un problema per questa stagione ma comunque ci auguriamo che cessi al più presto il conflitto – ha concluso -, prima di tutto per ragioni umanitarie e poi per una maggiore stabilità economica. Il mercato turistico dell’Europa dell’est era comunque in crescita”.

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