A Milano e nell’Area Metropolitana aumenteranno i biglietti per il trasporto pubblico locale, ma non gli abbonamenti, per attuare quanto stabilito dalla normativa regionale in tema di adeguamento Istat delle tariffe del trasporto pubblico locale. Lo ha stabilito l’Agenzia del Trasporto pubblico locale del bacino della Città metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia che si è riunita nell’assemblea dei soci. Il regolamento tariffario regionale stabilisce che le tariffe debbano essere adeguate annualmente in base al tasso di inflazione definito dalla Regione stessa, corretto in funzione di indicatori di qualità definiti dalle Agenzie, come spiegato in una nota. Regione Lombardia, con la legge di assestamento di bilancio 2022, ha derogato alla norma che imponeva l’applicazione degli adeguamenti tariffari in modo omogeneo su tutti i titoli, stabilendo che gli aumenti possano essere applicati in modo differenziale. “Dopo un accurato dibattito generale – sottolinea il presidente dell’Agenzia Daniele Barbone – i soci hanno dato mandato al consiglio di intervenire esclusivamente sui titoli occasionali, senza toccare quelli in abbonamento. Tale impostazione garantisce di tutelare in particolare gli utenti abituali, così da incentivarli al ritorno sui mezzi del trasporto pubblico locale. E’ inoltre emersa la richiesta di approfondire l’adeguatezza dell’attuale tipologia di abbonamenti vigenti, in base alle mutate esigenze di mobilità degli utenti legate allo smart working”. Una decisione che non piace all‘assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi. “Se avessimo potuto scegliere, non avremmo certo deciso ora l’adeguamento tariffario all’Istat dei biglietti del trasporto pubblico locale, in un momento economicamente difficile per i cittadini – ha spiegato -. Ci siamo adeguati ad una norma che è stata imposta dalla Regione Lombardia, a trazione leghista, con una legge approvata a luglio”. “Mi stupisce che chi a livello nazionale continua a promettere di abbassare le tasse, poi a livello locale si comporti esattamente all’opposto, costringendo all’aumento tariffario”, ha concluso.
“Le Agenzie del Trasporto pubblico locale (Tpl) sono libere di decidere se applicare o meno gli aggiornamenti Istat. Spetta a loro, in ultima analisi, la scelta se porre in essere o meno le rimodulazioni delle tariffe ed eventualmente come accordarsi o compensare le aziende che prestano il servizio”. Parte da questa puntualizzazione l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Claudia Maria Terzi relativamente alle notizie riguardanti il prezzo dei biglietti del Trasporto pubblico locale. “Va sempre ricordato – prosegue l’assessore – che le Agenzie dipendono principalmente dalle Amministrazioni comunali dei capoluoghi di Provincia e per il caso di Milano anche dalla Città metropolitana. Nello specifico, proprio Il caso di Milano è particolare: i servizi Atm sono tuttora gestiti dal Comune e il ricavato dei biglietti alimenta il bilancio comunale. Il Comune, in quanto ente regolatore, può dunque proporre in autonomia di evitare aumenti dei biglietti facendovi fronte con il proprio bilancio”.