Sono riprese questa mattina a Niardo e Braone le operazioni di messa in sicurezza dei due paesi della Valle Camonica, nel bresciano, travolti due notti fa da una bomba d’acqua che ha fatto esondare i torrenti che attraversano i paesi. Nella notte non si sono registrate altre precipitazioni importanti, come invece si temeva. La strada statale 42 del Tonale e della Mendola da ieri pomeriggio è stata riaperta al traffico, dopo la chiusura tra Breno e Capo di Ponte a causa della presenza di fango e detiriti. Oltre 230 persone sono state fatte evacuare e hanno trascorso la notte fuori casa, da parenti e amici. La palestra del liceo di Breno, trasformata in un dormitorio, non è servita perchè gli sfollati sono stati ospitati in casa. Le ruspe hanno ripreso a scavare nel fango ed è iniziata la conta dei danni. “Abbiamo superato quota 700mila euro – ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio Davide Caparini – I lavori realizzati in questi anni hanno evitato che la tragedia potesse essere ancora più grave.
Valcamonica, le ruspe continuano a scavare nel fango
Oltre 230 persone sfollate a Niardo e Braone, i paesi del bresciano colpiti dall'alluvione. Danni ingenti.