Taxi, secondo giorno di sciopero e presidio in Prefettura

Secondo giorno di sciopero per i tassisti milanesi, insieme a quelli di tutta Italia, contro l’articolo 10 del ddl Concorrenza, già approvato al Senato, che delega al governo la liberalizzazione del settore del servizio taxi e del noleggio con conducente.

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Secondo giorno di sciopero per i tassisti milanesi, insieme a quelli di tutta Italia, contro l’articolo 10 del ddl Concorrenza, già approvato al Senato, che delega al governo la liberalizzazione del settore del servizio taxi e del noleggio con conducente. Erano un centinaio i conducenti radunati davanti alla sede della Prefettura, in corso Monforte per protestare contro “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web”, come Uber e Lyft, la “riduzione degli adempimenti amministrativi a carico degli esercenti degli autoservizi pubblici non di linea e razionalizzazione della normativa alle tariffe e ai sistemi di turnazione” e la “promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze”. “Siamo qui oggi per ribadire anche al Prefetto la richiesta di stralcio dell’articolo 10 del ddl concorrenza – dichiara a Mianews il presidente dell’associazione Taxitam, Claudio Severgnini –. È un problema di mercato. Come si fa a concorrere con una multinazionale come Uber che non paga le tasse in Italia ma in uno Stato dove gli è più agevole. Già questo è un fattore di concorrenza sleale. La presenza sul mercato di una multinazionale che gestisce delle app senza una regolamentazione delle app stesse è una disfunzione del mercato. Vogliamo garanzie e per questo motivo dobbiamo rimanere all’interno di un mercato regolamentato. Non c’è un esempio di mercato libero che abbia portato a una diminuzione dei prezzi per gli utenti, a parte la telefonia che ha comunque proventi nel web e nella pubblicità. In altri settori come banche assicurazioni, energia e trasporti non abbiamo visto flessioni per quanto riguarda i prezzi. È una questione di garanzie anche per gli utenti del servizio”.
“La prima giornata di sciopero di ieri in termini numerici direi che è stata un grande successo – fa invece sapere in una nota Emilio Boccalini, vice presidente di Taxiblu 02.4040, il più grande Radiotaxi di Milano- con un’adesione che almeno a Milano si è avvicinata al 100% o quasi. Tengo a ricordare però che il servizio di Taxi sociale destinato alle persone in difficoltà, anziani o persone che ad esempio debbono recarsi ad effettuare cure in ospedale, è stato ed è sempre garantito. Detto questo si proseguirà anche oggi, con alcuni presìdi in città: in mattinata nei pressi della Prefettura di Corso Monforte e nel pomeriggio in Stazione Centrale, a Milano”. “Domani -specifica Stefano Salzani, presidente di Taxiblu e appTaxi- il servizio dovrebbe riprendere regolarmente ma oggi proseguiamo questa mobilitazione che ci auguriamo porti allo stralcio di un articolo del Ddl concorrenza, il 10, che nulla centra con le liberalizzazioni e che tantomeno l’Europa, come sostiene qualcuno, ci richiede. Un articolo che rischia di cancellare un servizio pubblico, per quanto non di linea come il Taxi, favorendo multinazionali che danno ad oggi l’illusione di offrire servizi fantasmagorici ma che in realtà a fronte anche di prezzi più alti e servizi non garantiti azzererebbero i sacrifici di circa 40.000 operatori Taxi e delle loro famiglie, un danno incredibile che interesserebbe oltre 100.000 persone in tutta Italia”.

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