Altroconsumo, la spesa dei beni alimentari è aumentata del 20% in un anno

Indagine sui prezzi in ipermercati, supermercati e discount di 8 prodotti di largo consumo: pasta di semola, farina 00, olio di oliva, olio di semi di girasole, zucchero da barbabietola, caffè in polvere, latte a lunga conservazione e passata di pomodoro.

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Foto di Marco Pomella da Pixabay

Purtroppo non rappresenta più una novità il forte impatto economico causato prima dalla pandemia, e da qualche mese a questa parte anche dal conflitto tra Russia e Ucraina, sulla quotidianità delle famiglie. L’aumento del costo dell’energia traina l’inflazione con forti conseguenze in numerosi comparti merceologici. Per quanto riguarda i prezzi dei prodotti alimentari, il dato è confermato dall’Istat: il comparto composto da beni alimentari, prodotti per la cura della persona e della casa registra un aumento del 6,7%. E sono proprio i beni alimentari a spingere sull’acceleratore: secondo l’Istat sono saliti del 7,1% su base annua. Durante il mese di maggio, Altroconsumo ha realizzato un’indagine, analizzando i prezzi a scaffale di 10 tipologie di prodotti alimentari. Attraverso la rilevazione prezzi fornita da IRI, l’Organizzazione ha monitorato i prezzi – praticati da Ipermercati, Supermercati e Discount – di 8 categorie di prodotti alimentari (olio di semi di girasole, farina 00, pasta, olio extravergine, zucchero, caffè, latte e passata di pomodoro) e di 2 prodotti del settore ortofrutticolo (zucchine e banane), confrontandoli con quelli del mese e dell’anno precedente. I dati rilevati evidenziano come nell’ultimo mese ci sia stata una battuta di arresto nell’aumento del prezzo dei prodotti analizzati, ma che comunque in alcuni casi essi vengano pagati il doppio rispetto a un anno fa.

 Visti gli aumenti rilevati in questi ultimi mesi, Altroconsumo ha già chiesto all’Antitrust di fare luce su eventuali speculazioni sui prezzi dei prodotti alimentari. Si chiede nel frattempo al Governo di vigilare sull’aumento dei prezzi, e soprattutto di estendere e rendere accessibili a più persone i cosiddetti “buoni spesa“, una misura già esistente, ma al momento limitata solo a nuclei familiari con Isee fino a 12.000 euro.

Anche per il mese di maggio, emerge che uno dei prodotti a subire maggiormente le conseguenze dell’inflazione sia l’olio di semi di girasole, il cui prezzo al dettaglio – in Iper, Super e Discount – era aumentato già nei mesi scorsi. Si tratta di incrementi iniziati ben prima del conflitto, e che si sono protratti mese dopo mese per tutto il 2021. Dall’inizio del conflitto, i prezzi hanno continuato ad aumentare a ritmi sostenuti: in un solo mese tra marzo 2022 e aprile 2022 l’aumento è stato del 36%

Per i prodotti selezionati da Altroconsumo, un anno fa (maggio 2021) si spendeva in media 16,60 euro. Per gli stessi prodotti oggi (maggio 2022) le famiglie devono spendere quasi 20 euro (19,98 euro per l’esattezza): è il 20% in più (pari a 3,38 euro di differenza).

Indubbiamente la situazione in Ucraina ha avuto un forte impatto sui prezzi, ma già a partire da gennaio 2022 si è registrato un rialzo rispetto alla primavera precedente. Nel caso di spesa dei prodotti selezionati, a gennaio 2022 una famiglia avrebbe pagato 17,51 euro: il 5% in più rispetto a maggio 2021. Per diversi prodotti, quindi, i prezzi hanno cominciato ad aumentare già prima del conflitto, per una molteplicità di cause sia di tipo climatico, sia ad esempio in risposta alle chiusure (e riaperture) collegate alla pandemia da Covid 19 o in conseguenza delle politiche messe in campo dai vari paesi per attenuarne l’impatto economico.

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