Valutare la possibilità di ordinanze regionali per razionare l’acqua al Nord, come il divieto di riempimento delle piscine e privilegiare l’uso dell’acqua per i fabbisogni primari. E’ una delle ipotesi, a quanto si apprende da ambienti delle Regioni, sul tavolo della Commissione delle politiche agricole della Conferenza Stato – Regioni. L’intenzione dei governatori, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe di chiedere in maniera compatta al Governo lo stato di emergenza al Nord. In alcuni territori, inoltre, ci sarebbero già accordi con le aziende energetiche per l’aumento della percentuale di uso di acque lacustri a scopi umani o agricoli.
Intanto L’Osservatorio Permanente sugli utilizzi della risorsa idrica nel Distretto del fiume Po, riunitosi oggi, ha stabilito il passaggio dal ‘livello medio’ di severità idrica allo ‘stato di severità idrica alta. Ad annunciarlo è Massimo Sertori, assessore della Regione Lombardia a Enti locali, Montagna, Piccoli Comuni ed Energia. In questo contesto, l’Autorità di Bacino ha proposto una diminuzione dei prelievi irrigui in tutto il bacino del Po, rilasciando maggiori quantitativi di acqua per far fronte alle necessità potabili. La proposta dell’Autorità prevede di limitare le derivazioni in atto di almeno il 20%, mantenendo inalterati i rilasci dei grandi laghi, oppure di limitare il prelievo alle sole ore notturne.