“Ringraziamo per gli sgomberi. Dal polverone che è successo settimana scorsa sono stati quasi obbligati a fare questa operazione. Ma in verità questi problemi, anche peggio, ci sono da 20 anni. Tanta gente neanche denuncia più perché non crede più nella legge o perché non crede che così si riesca a risolvere qualcosa”: lo ha detto un residente di via Bolla che abita da cinque anni in uno stabile gestito da Mm, la partecipata del Comune di Milano, commentando l’operazione di polizia in corso da questa mattina negli alloggi popolari Aler. “Io ne ho fatta più di una di denuncia contro ignoti – ha aggiunto – ma poi il rischio è che ti vengano a prendere sotto casa e ti aspettano. Sono stato minacciato con dei bastoni. Se dici qualcosa la situazione può diventare molto pericolosa”. “Non è giusto che andiamo di mezzo per colpa di pochi che fanno reati”. A dirlo è in questo caso un residente rom del quartiere di via Bolla. “Io lavoro, pago i contributi da 15 anni – racconta – e ora verrò sgomberato perché sono abusivo e non so dove andare con la mia famiglia”. Nel corso delle otto perquisizioni effettuate dalla polizia in via Bolla a Milano sono stati sequestrati delle mazze e un bastone utilizzati nella rissa della settimana scorsa e un coltello a serramanico, oltre a indumenti ed elementi validi a riscontro delle indagini. In totale sono cinque gli appartamenti sgomberati dalla Polizia che sono stati riconsegnati all’Aler per la messa in sicurezza. Tre uomini e una donna sono stati accompagnati in questura per le verifiche della loro posizione sul territorio nazionale. E’ questo il bilancio reso noto dalla Questura di Milano dopo l’operazione di questa mattina. L’attività investigativa condotta dai poliziotti della squadra mobile e del commissariato Bonola è stata supportata dal dispositivo predisposto dal questore Giuseppe Petronzi che ha visto l’impiego del reparto mobile, del reparto prevenzione crimine Lombardia, dell’ufficio Immigrazione e della divisione Anticrimine, delle unità cinofile della questura, della polizia stradale, della polizia Scientifica, dei Carabinieri, dei vigili del fuoco e della polizia Locale.
LA VICESINDACO SCAVUZZO: “QUEI PALAZZI VANNO ABBATTUTI”
Quella di questa mattina “è una prima operazione, di cui ringraziamo la Questura, che ha avuto come obiettivo anche quello di approfondire i fatti dell’altro giorno. Dopodiché, aldilà degli sgomberi, questi palazzi vanno abbattutti e ricostruiti”. Così la vicesindaca di Milano, Anna Scavuzzo, in visita in via Bolla a Milano, dove da questa mattina è in corso un’operazione di polizia fra l’altro per sgomberare i residenti abusivi. “Non è vero che le case popolari sono luoghi infernali, dipendono da come vengono gestite”, ha aggiunto Scavuzzo facendo notare le differenze tra gli stabili comunali gestiti da Mm e quelli gestiti dall’agenzia regionale di edilizia residenziale Aler. Ad ogni modo “non è il tempo delle polemiche – ha spiegato – bisogna mettersi intorno a un tavolo. Regione e Aler si sono dette disponibili, però ora bisogna passare dalla parole ai fatti”. Perché “ci sono delle persone da riassegnare e altre che devono essere mandate via. Si potrà essere più o meno rigidi – ha osservato Scavuzzo – ma qua ci sono delle persone che devono essere allontanate e delle altre che però non possiamo buttare in mezzo alla strada”. Per questo “dobbiamo trovare una quadra con Regione Lombardia – ha concluso – perché non possono nemmeno chiederci di occuparci noi di tutti”.