Coordinata dall’assessore al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, prosegue l’azione di Regione Lombardia per dare supporto e assistenza ai territori colpiti dal maltempo nel comasco. Ecco la situazione nei comuni in seguito al sopralluogo dei tecnici degli Uffici Territoriali Regionali:
Laglio: attivato un primo pronto intervento per rimozione materiale reticolo idrico minore, per un importo stimato di 100.000 euro. Si valuta l’attivazione di un secondo pronto intervento.
Carate Urio: attivato un primo pronto intervento per rimozione materiale reticolo idrico minore, per un importo stimato di 100.000 euro. In corso verifiche per lo smaltimento del materiale.
Pognana: interessati tre corsi d’acqua del reticolo idrico minore: a Valle di Pozzuolo attivato pronto intervento per rimozione materiale; a Valle di Nera attivato pronto intervento per rimozione materiale; a Valle di Cuma, dove il corso transita in centro paese, è stato attivato il pronto intervento per rimozione materiale e il ripristino dell’officiosità, o funzionalità idraulica;
Careno, frazione di Nesso: istruito un tombotto sulla Strada Provinciale.
Intanto, come riporta La Provincia di Como, per i sindaci della zona “il vero nemico è rappresentato dall’incertezza legata ai tempi di realizzazione delle opere.” Secondo il sindaco di Blevio Alberto Trabucchi interpellato dal quotidiano lariano “i soldi servono e servono subito, a cominciare da quelli stanziati grazie al Pnrr. Siamo a luglio e non ci sono giunte ancora comunicazioni ufficiali. Di questo passo entreremo nel vivo dell’argomento a settembre. Sfida ardua per Comuni piccoli come il nostro, cui sono stati assegnati 12 milioni 300 mila euro. I tempi biblici della burocrazia non si sposano con situazioni come quella che purtroppo si è riproposta a Laglio, tenendo conto che per noi – come credo per la quasi totalità dei Comuni interessati dall’eccezionale ondata di maltempo dello scorso anno – non si è ancora chiusa la partita dei fondi connessi alla somma urgenza. All’appello a noi mancano ancora 400 mila euro”.