A Milano si celebrano i 30 della DIA, Draghi: riconoscenza a eroi antimafia, fiducia nel futuro

Il premier ha sottolineato come “in questi giorni migliaia di cittadine e cittadini hanno manifestato la loro riconoscenza agli eroi dell'antimafia, la loro vicinanza alle vittime dello stragismo mafioso. Sono i custodi consapevoli dell'eredità di Falcone e Borsellino. È grazie a loro se possiamo guardare al futuro con coraggio, ottimismo e fiducia."

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Nell’ambito delle celebrazioni per il 30° anniversario della Direzione Investigativa Antimafia di Milano, è stata inaugurata questa mattina a Palazzo Pirelli la mostra “Antimafia Itinerante”: la cerimonia inaugurale si è tenuta alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del Capo della Polizia e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Lamberto Giannini e del Direttore della DIA Maurizio Vallone. Sono intervenuti il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi , il Presidente della Giunta Attilio Fontana e il sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Dopo l’inaugurazione della mostra nell’Auditorium “Giorgio Gaber del Grattacielo Pirelli si è svolto un convegno sul tema Il ruolo della finanza nella lotta alla mafia.
All’inizio del convegno il Direttore della DIA ha consegnato alla Presidente della “Fondazione Falcone” Maria Falcone il testimone dell’«Antimafia Itinerante» per il prosieguo delle attività connesse alle celebrazioni del trentesimo anniversario della strage di Capaci. Dopo i saluti del Sindaco di Milano Giuseppe Sala e del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, sono intervenuti il Capo della Polizia, il Ministro dell’Interno e l’Amministratore Delegato di Borsa Italiana.


Nel concludere i lavori il premier Mario Draghi ha sottolineato come “in questi giorni migliaia di cittadine e cittadini hanno manifestato la loro riconoscenza agli eroi dell’antimafia, la loro vicinanza alle vittime dello stragismo mafioso. Sono i custodi consapevoli dell’eredità di Falcone e Borsellino. È grazie a loro se possiamo guardare al futuro con coraggio, ottimismo e fiducia. Oggi -ha rimarcato Draghi- celebriamo la professionalità, le intuizioni, l’eroismo dei magistrati come Falcone e Borsellino, e degli agenti che hanno lavorato con loro. Nel lungo termine però la lotta alla mafia non si può reggere solo sul coraggio dei singoli. La mafia si sconfigge con la cultura della legalità: in famiglia, nelle scuole, sul lavoro, nelle istituzioni. Con lo sviluppo economico, che porti sicurezza, lavoro, fiducia. Con l’impegno dei giovani, degli imprenditori, della società civile”.

“L’Italia può e deve avere un ruolo guida a livello europeo nella lotta alla criminalità organizzata. Siamo all’avanguardia nella legislazione antimafia e nella protezione dei testimoni e dei loro familiari, uno strumento fondamentale per la giustizia sin dai tempi del maxiprocesso. Lo ha riconosciuto il primo ministro olandese Mark Rutte in una sua recente visita a Roma, quando ha annunciato che i ministri olandesi verranno in Italia per imparare dai nostri esperti. L’esperienza accumulata in tre decenni di lotta alle mafie ci ha dotato di strumenti sofisticati, dalle applicazioni più varie. Le norme antimafia italiane possono essere un utile punto di riferimento nella discussione attualmente in corso a livello europeo sulla confisca dei beni degli oligarchi russi“, ha aggiunto Draghi.

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