«Dalla Corte di Giustizia della UE arriva una sentenza che potrebbe stravolgere le procedure, attraverso le quali le società in house vengono cedute ai privati. Per i giudici comunitari decade affidamento in house anche quando la cessione ad un privato sia avvenuta con gara d’appalto”. Lo dichiara il consigliere regionale Cinquestelle Marco Fumagalli, uno dei promotori dei ricorsi alla giustizia amministrativa contro l’operazione di fusione tra A2A e l’azienda energetica di Seregno AEB. “Questo perché, cambiando la famiglia di appartenenza – afferma Fumagalli – è evidente non ci si possa avvantaggiare di un precedente privilegio giuridico. Evidenti le ripercussioni anche in Lombardia. L’effetto della sentenza europea si ripercuoterebbe sul caso di A2A e AEB, dove addirittura la cessione non è nemmeno avvenuta con gara. L’enorme abuso, a questo punto, risulterebbe evidente. Mi auguro che nessuno metta in dubbio che AEB non sia più in house, dato che sotto il logo c’è scritto appartenente al gruppo A2A. Invito il collega Tiziano Mariani (capogruppo della lista NoiXSeregno in consiglio comunale a Seregno, n.d.r.) che ha ancora ricorsi in atto sulla vicenda, a farsi carico ancora una volta della tutela della legalità, investendo la Corte di giustizia della UE di questa novità in relazione alla vicenda A2A e AEB. Da parte mia, insieme a Tiziana Beghin eurodeputata del Movimento 5 Stelle, chiederò che la Commissione UE apra una procedura di infrazione comunitaria nei confronti dello Stato italiano per violazione del trattato UE, in merito a quanto emerso con la sentenza 719 del 2020 apparsa oggi sui quotidiani economici». Sull’operazione di fusione è in corso anche un’inchiesta della Procura di Monza.
“La sentenza della Corte di Giustizia UE travolge l’operazione A2A-AEB”
Lo dichiara il consigliere regionale Cinquestelle Marco Fumagalli, uno dei promotori dei ricorsi alla giustizia amministrativa contro la fusione tra le due società.