Attimi di tensione ieri mattina a Renate (Mb) quando due vicini di casa hanno avuto un’accesa discussione, per poco non finita in tragedia.
Tutto è iniziato quando un 44enne, mentre era nel giardino condominiale, ha visto il suo vicino di casa 56enne varcare il cancello carraio alla guida del suo grosso suv bianco. Forse qualche precedente tensione, forse un’andatura un po’ troppo allegra del grosso veicolo, ha generato una reazione istintiva del 44enne che, alzando le braccia, con il classico di rallentare, ha invitato platealmente il vicino ad andare più piano perché intorno vi sarebbero potuti essere dei bambini.
In tutta risposta il 56enne ha improvvisamente interrotto la marcia, tirato il freno a mano ed è sceso con fare minaccioso verso il 44enne cominciando a insultarlo. Quest’ultimo, per ovviare alla discussione, convinto dalla moglie, in un primo momento si è allontanato ma, poco dopo, nel rientrare a casa, si è nuovamente imbattuto nel vicino di casa. A quel punto sono cominciate a volare frasi come “se hai qualcosa da dirmi, dimmelo in faccia”, “se vogliamo risolvere la faccenda, spostiamoci sul retro e la sistemiamo” ma, anche questa volta, la moglie del 44enne è intervenuta provvidenzialmente trascinando il marito in casa. E così, mentre il 44enne si allontanava dalla discussione, non sazio il 56enne ha continuato a inveire contro il vicino e, presa una pistola dal suo box auto, tenendola impugnata ha detto “gli sparo una scoppiettata in faccia…gli faccio un buco in testa” desistendo poco dopo solo grazie all’intervento di un altro condomino.
Nel frattempo sono sopraggiunti a sirene spiegate i carabinieri della stazione di Besana Brianza che, appresa la situazione, hanno identificato tutti i presenti, raccolto le testimonianze e hanno perquisito l’abitazione del 56enne trovandolo in possesso di un machete di cm 40, due coltelli a serramanico di cm 30 e cm 15 e due pistole di colore nero, rivelatesi delle scacciacani ma prive del caratteristico tappo rosso sul vivo di volata, identificativo degli strumenti riproducenti armi (non atti a lanciare proiettili).
In relazione a quanto accertato, i carabinieri hanno denunciato d’ufficio il 56enne per minaccia aggravata.