Smog alle stelle nelle città lombarde. I livelli medi, durante l’inverno appena trascorso, sono tre volte superiori rispetto al valore medio annuo raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo sottolinea Legambiente Lomvardia che in occasione della Giornata Mondiale della Salute che si celebra il 7 aprile traccia il bilancio dei mesi invernali. La qualità dell’aria ha fatto registrare nelle città della Lombardia prolungati livelli di inquinamento da polveri sottili e di aria classificabile come ‘insalubre’ per la salute dei cittadini lombardi. “Il mese di aprile, che ha portato rimescolamento atmosferico e qualche precipitazione, ha interrotto la sequenza di giornate invernali di perdurante alta pressione – si legge in un comunicato di Legambiente – Dal primo aprile sono venute meno le limitazioni previste dall’accordo aria tra Ministero dell’Ambiente e regioni del Nord. Nel frattempo, la qualità dell’aria è sensibilmente migliorata: la buona notizia è che possiamo tornare a respirare a pieni polmoni. La cattiva, invece, riguarda il bilancio dell’inverno appena trascorso, in cui – anche a causa dell’anomalo quadro meteoclimatico – la qualità dell’aria ha fatto registrare nelle nostre città prolungati livelli di inquinamento da polveri sottili e di aria classificabile come insalubre” A registrare le concentrazioni di polveri più alte sono stati i capoluoghi del triangolo tra Cremona, Mantova e Brescia, e quelli dell’area a più elevata densità di popolazione e di traffico stradale (Milano e Monza). A Cremona, nell’intero trimestre tra l’1 gennaio e il 31 marzo, si è registrata una concentrazione abbondantemente al di sopra di quello che, a legislazione vigente, dovrebbe essere il limite di esposizione acuta (da non superare per più di 35 giorni l’anno), mentre solo Varese, Lecco e Sondrio, nel periodo invernale, si sono mantenute al di sotto del valore corrispondente alla soglia massima annua (40 microgrammi/mc). In tutti i capoluoghi lombardi i livelli medi di smog nel trimestre risultano tre volte superiori rispetto al valore medio annuo raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (15 microgrammi/mc). I livelli di PM10 hanno superato la soglia critica per la salute umana, pari a 50 microgrammi/mc. Nella stagione invernale 2022, sui 90 giorni di calendario, 51 sono le giornate con qualità dell’aria ‘fuori legge’ a Milano. Male anche nei capoluoghi di Mantova, Cremona, Monza e Brescia, dove già nel primo trimestre si è largamente superato il numero di giornate inquinate ‘tollerate’ in un intero anno. Solo Bergamo, Lecco, Sondrio e Varese potrebbero confermare, come avvenuto in annate recenti, un livello di inquinamento considerato tollerabile, sempre secondo le norme vigenti.
“Anche se il primo trimestre 2022 risente della particolare situazione meteoclimatica, i dati delle centraline di misura dello smog confermano la necessità di intensificare gli interventi sulle due principali fonti emissive: occorre ridurre le emissioni da traffico e in particolare derivanti dai diesel e quelle prodotte dai troppi allevamenti intensivi che costellano la Pianura Padana” dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.
Legambiente, smog alle stelle nelle città lombarde
In occasione della Giornata Mondiale della Salute che si celebra il 7 aprile gli ambientalisti tracciano il bilancio sulla qualità dell'aria dei mesi invernali. I livelli medi di Pm10 sono tre volte superiori rispetto al valore medio annuo raccomandato dall'Oms.