Presidente, perché non ci riceve? I familiari delle vittime del Covid di Bergamo scrivono a Mattarella

"Veniamo sistematicamente ignorati - scrive al Quirinale l'Associazione dei familiari delle vittime del Covid-19 - l'Italia non era preparata perché abbiamo peccato di una gravissima sottovalutazione colpevole. Alla nostra ricerca della verità ci è sempre stata opposta omertà, censure, tentativi di oblio e di silenziare la nostra richiesta".

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Mattarella depone una corona di fiori al Cimitero Monumentale di Bergamo il 28 giugno 2020

I familiari delle vittime del Covid di Bergamo hanno scritto una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendogli perché, nonostante le ripetute richieste, non li ha mai voluti ricevere. “Da due anni chiediamo a Lei un incontro in qualità di familiari delle vittime Covid-19 – si legge nella missiva – la maggior parte delle quali nel territorio più massacrato del mondo occidentale, Bergamo e Brescia, quel territorio da cui sono state trasmesse le tristi immagini dei camion militari che trasportavano centinaia di ‘corpi accatastati’ cui era stata negata la dignità della sepoltura. Da un anno chiediamo un incontro con il Presidente Draghi per essere ascoltati, perché la nostra voce non cada nell’oblio […] da due anni chiediamo di essere presenti alle commemorazioni ufficiali istituite proprio a memoria dei nostri cari. Ma da due anni veniamo sistematicamente ignorati, nemmeno ci viene data risposta alla decine di mail che inviamo. Chiediamo a Lei perché?”. “Era l’epidemia più annunciata della storia – scrivono i familiari, rappresentati dall’avvocato Consuelo Locati – per affrontare la quale dovevamo fare i necessari preparativi. L’Italia non era preparata perché abbiamo peccato di una gravissima sottovalutazione colpevole”. Si citano quindi le linee guida dell’OMS e le disposizioni dell’Unione Europea che “non sono state seguite”, il fatto che “non sia stato nemmeno utilizzato il piano pandemico nazionale, l’unico, seppur obsoleto, che avevamo a disposizione”. Si sottolinea ancora una volta come la zona della Bergamasca non venne immediatamente chiusa “perché istituire qui una zona rossa avrebbe significato chiudere un polmone economico dell’Italia”. “Perché la terra bergamasca, lombarda, è stata sacrificata per salvare l’Italia intera”. Nella lettera a Mattarella i familiari delle vittime chiedono inoltre perché non sia mai stata istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta su quanto accaduto. “Abbiamo introdotto azioni giudiziarie perché mai nessun rappresentante istituzionale ha avuto il coraggio, la sensibilità, il rispetto di mettersi davanti a uno schermo e ammettere ai propri concittadini di avere sbagliato”.

Le parole dell’avvocato Consuelo Locati ai microfoni di Radio Lombardia.

 

Qui sotto il link alla lettera integrale inviata al Presidente della Repubblica

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