Finge un sequestro per avere soldi dai genitori, denunciato

Un 35enne di Seregno ha finto di essere stato rapito da due personaggi pericolosi per chiedere 1500 euro ai genitori per saldare un debito di droga.

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Ha provato a fingere di essere sotto minaccia di due calabresi per estorcere denaro ai propri genitori. L’uomo, 35 anni, è stato denunciato dai carabinieri di Seregno (MB) per simulazione di reato, insieme a due amici. Ha finto di essere stato rapito da due personaggi “pericolosi”, a cui i genitori avrebbero dovuto pagare un riscatto di 1500 euro per saldare un debito di droga. Domenica sera ha chiamato i genitori raccontando  di trovarsi a Desio e di essere nelle mani di gente molto pericolosa di origine calabrese alla quale doveva una grossa somma di denaro. La coppia si è molto preoccupata,  consapevole che  la questione era connessa alla tossicodipendenza del figlio, pensando a un debito non saldato che avrebbe potuto avere con quei malviventi. Marito e moglie hanno quindi avvertito i carabinieri.  Nel frattempo le telefonate si erano fatte sempre più pressanti e numerose e, in alcune di queste, era intervenuta anche una voce con accento calabrese che minacciava apertamente che, se avessero voluto rivedere il figlio intero, avrebbero dovuto consegnargli  1500 euro, altrimenti lo avrebbero fatto a pezzi e lasciato per la strada.
La coppia, disperata per la situazione in cui si era ritrovato il figlio, è giunta nella caserma di Seregno per raccontare i dettagli della vicenda e permettere ai carabinieri di sviluppare un immediato piano d’azione per simulare lo scambio di denaro e bloccare i malviventi. È stato quindi organizzato un intervento con carabinieri in abiti civili e pattuglie con le gazzelle a supporto per chiudere le strade e intervenire in caso di emergenza. Attorno alle 22, quando era tutto pronto, i carabinieri in borghese hanno seguito i genitori del 35enne che nel frattempo si stavano recando a piedi presso un bancomat. Nei pressi dello sportello bancomat, prima che entrasse in contatto con la madre e il padre, i militari lo hanno fermato e gli hanno chiestodove fossero quelli che aveva definito essere i suoi aguzzini. E così, mentre il 35enne negava di essere con altre persone, le pattuglie di supporto sono riuscite a individuare e fermare una Bmw sospetta con targa ceca. All’interno c’erano altri due uomini, un 38enne di origini partenopee e un 49enne brianzolo ben noti all’arma seregnese per i precedenti in materia di stupefacenti e per reati contro il patrimonio e, per quanto riguarda il primo, anche contro la persona.
È quindi scattata la perquisizione del veicolo e sulla persona che, benché non abbia fatto trovare armi o stupefacenti, ha permesso di far emergere che il telefono cellulare del 35enne era stato lasciato a bordo dell’auto (forse come pegno da riscattare una volta ottenuti soldi). Scoperto il raggiro, tutti e tre sono stati denunciati.

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