Casera e Bitto DOP sul podio delle eccellenze storiche valtellinesi

I due formaggi sono prodotti da 200 operatori tra aziende agricole e lattiere della Provincia di Sondrio e generano un valore ecnomico di 13 milioni all'anno. Rinnovato l'ente certificatore per garantire la qualità che si tramanda da generazioni.

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I  formaggi Valtellina Casera DOP e Bitto DOP restano sul podio delle eccellenze storiche della Valtellina. Registrati con la Denominazione di Origine Protetta  nel 1996, a fronte di 1.900 tonnellate di produzione certificata all’anno, generano un valore economico di 13 milioni di euro, grazie al lavoro di oltre 200 operatori tra aziende agricole e latterie sul territorio della Provincia di Sondrio. A fare da traino, in particolare, la filiera del Valtellina Casera DOP che tocca un valore alla produzione annuo di 11 milioni di euro, con 1.700 tonnellate di prodotto. Il Bitto DOP, formaggio d’alpeggio prodotto nei soli mesi estivi, legato a un profilo organolettico e di gusto di alta qualità, fa invece segnare un valore alla produzione di 2 milioni di euro con una produzione annuale di 200 tonnellate. I dati sono del Consorzio di Tutela Formaggi Valtellina Casera e Bitto.

Ora si apprende che l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha rinnovato l’autorizzazione a CSQA – organismo di certificazione leader nel settore agroalimentare –  ad effettuare i controlli per questi due formaggi.  Dopo aver presentato a maggio 2021 la nuova campagna di promozione “Alle origini del Gusto” e il piano strategico di investimenti sul territorio per il biennio 2021-2022, il Consorzio di Tutela Formaggi Valtellina Casera e Bitto sceglie di confermare – e il Ministero approva – CSQA per i controlli sulle filiere certificate, in nome della qualità.  Un nuovo gradino nella strategia di sviluppo delle filiere dettato dalla volontà di aumentare la percezione di valore, raggiungendo così nuovi mercati, come afferma Vincenzo Cornaggia, presidente del Consorzio di tutela.

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