Iva-Drusilla è uno spartiacque importante che inaugura una fase oscura

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Finito Sanremo, torno su un caso che secondo me è uno spartiacque importante: il caso di Iva e Drusilla. Potrebbe essere una fake news, e invece è qualcosa di più. I fatti: Iva dice a Drusilla che oltre ad essere alta ha anche qualcosa in più, e dopo un attimo di imbarazzo subito aggiunge che si tratta del fatto che è colta. Una nota giornalista e influencer, invece, riassume così:
Iva Zanicchi: “Quanto sei alta!”
Drusilla Foer: “Parecchio!”.
Iva Zanicchi : “Hai anche altre cose più di me!”. Drusilla: “Sono colta”.
Sipario.
Da questa trascrizione, evidentemente fasulla, si capisce che la Zanicchi ha fatto una battuta sessuale su Drusilla e Drusilla l’ha messa a posto da par suo. E invece no, non è andata così. Ovviamente chi ha analizzato bene quel che ha visto, ha capito che si trattava di un errore. Chi invece ha guardato distrattamente, o proprio non ha visto, ha dato credito alla giornalista e immediatamente la trascrizione è diventata virale, ma è rimasta falsa. Sulla Zanicchi pesa ovviamente lo stigma di essere stata berlusconiana, e quindi da attaccare per definizione.
Ora, perché questo fatto segna uno spartiacque? Perché mentire su cose che sono difficili da vedere, su un dato che bisogna andare a ricercare, su una frase detta in un oscuro convegno al quale hanno partecipato in pochi, è abbastanza facile. Riferire il riferito, insomma, espone a mille interpretazioni. Ma invece mentire su un dialogo visto da 10 milioni di persone e farla comunque franca, non dover chiedere scusa, aizzando decine di migliaia di persone, è qualcosa di cui preoccuparsi, qualcosa su cui riflettere. Anche perché non si tratta di un errore “bonario”: si tratta di un modo di difendere qualcosa in cui si crede, anche legittimamente (ma con una bugia, e qui non è più legittimo). Di fatto il messaggio è questo: la donna di centrodestra attacca Drusilla perché non è inclusiva e discrimina sessualmente le identità non binarie, ma Drusilla è più brava e quindi la uccide con l’intelligenza. Bella storia, ma difetta solo del fatto di essere vera.

C’è un pezzetto in più, in questa storia. Che è questo: se oggi si riescono a manipolare messaggi in questo modo, su un fatto visto da 10 milioni di persone, come potete pensare che non vengano manipolate intercettazioni telefoniche trascritte da un maresciallo, interpretate da un magistrato e poi ritrascritte da un giornalista e veicolate dal social che ha letto il giornalista? Ecco, questo è il problema. Ed è un problema che mi spaventa molto.

di Fabio Massa

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