Oggi, martedì 25 gennaio, dalle17.30 all’Acquario Civico di via Gadio, il Comune di Milano, nell’ambito delle iniziative per il Giorno della memoria, promuove la commemorazione del genocidio di Rom e Sinti. “Porrajmos”, un termine traducibile come “grande divoramento” o “devastazione”, è la parola con cui viene indicato lo sterminio delle popolazioni romaní (Rom, Sinti, Manush, Kalé, Romanichals e altre con diverse autodenominazioni) perpetrato da parte della Germania nazista e dai paesi dell’Asse durante la seconda guerra mondiale. Si stima che tale eccidio provocò la morte di 500 000 in tutta Europa. L’evento di oggi ha l’obiettivo di ricordare come la persecuzione di rom e sinti, che hanno pagato un altissimo tributo di sangue, non è ancora finita. Il mancato riconoscimento del Porrajmos e dello stato di minoranza storico linguistica in base all’articolo 6 della Costituzione contribuiscono a emarginare rom e sinti e a lasciar crescere nei loro confronti l’antiziganismo.
L’evento, promosso dal Comune di Milano vedrà gli interventi istituzionali di Elena Buscemi, presidente del Consiglio Comunale di Milano e del consigliere Daniele Nahum. A seguire la testimonianza di Giorgio Bezzecchi, figlio di Mirko Bezzecchi deportato a Tossicia. Paolo Cagna Ninchi, presidente dell’associazione Upre Roma, autore del libro Quando arrivammo c’era solo erba alta – l’olocausto infinito di rom e sinti, illustrerà il quadro storico a cui seguirà la tavola rotonda Riconoscere il genocidio di Rom e Sinti in Italia con Triandafillos Loukarelis, direttore UNAR, Dario Venegoni, presidente ANED, Roberto Cenati, presidente provinciale ANPI, Gadi Schoenheit, assessore alla Cultura UCEI, Paolo Cagna Ninchi, presidente Upre Roma, Dijana Pavlovic, portavoce Movimento Kethane e Martina Landi coordinatrice Fondazione Gariwo. L’evento è coordinato dal giornalista Francesco Leitner.