Studenti in piazza il 15 dicembre: “La Regione nega il diritto allo studio”

Manifestazione dell'Unione degli Studenti il 15 dicembre sotto il Pirellone per chiedere più fondi per il diritto allo studio.

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“I fondi stanziati dalla giunta lombarda per la Dote Scuola nella legge di bilancio – dichiara Ludovico Di Muzio, coordinatore dell’Unione degli Studenti Lombardia – rimangono invariati nonostante il fabbisogno sia sempre più alto. È da anni che chiediamo l’aumento dei fondi per il diritto allo studio e di discutere la nostra Legge Regionale ma anche quest’anno Regione Lombardia sta giocando a ribasso.  Dall’inizio della pandemia viviamo un contesto di crisi economica e sociale che pesa sulle famiglie a causa del caro-vita e direttamente, poi, sugli stessi studenti: a riprova di ciò stanno prendendo sempre più piede gravi fenomeni di disagio psicologico e inaccessibilità dell’istruzione”.
Il 15 dicembre gli studenti scenderanno in piazza alle 15:30 in via Filzi 22, sotto Grattacielo Pirelli. “La Regione non può non ascoltare le richieste di chi vive ogni giorno le scuole e le università lombarde. E’ da più di 20 anni che veniamo esclusi dalle decisioni che ci riguardano direttamente. Ora decidiamo noi” affermano. “La stessa ex assessora Rizzoli ha dichiarato ad aprile 2021 che si prevedeva l’abbandono degli studi da parte di una/un ragazza/o su quattro tra i 14 e i 18 anni, quando i dati dell’abbandono e della dispersione scolastica in Lombardia già nel 2018 erano rispettivamente al 12% e 25,8% (rapporto Openpolis). È impensabile quindi che l’assessore all’Istruzione Sala e la giunta non prevedano aumenti dei fondi per coprire la totalità del fabbisogno”. “Siamo già scesi in piazza in 80 città in tutto il Paese – continua Alessandro Di Miceli dell’UDS Lombardia – nella data di Sciopero studentesco del 19 Novembre per chiedere un incontro con l’assessore regionale all’Istruzione, senza mai ricevere risposte. Vogliamo un tavolo di lavoro continuativo con l’Assessore per ripensare totalmente l’attuale sistema ‘Dote Scuola’ che alimenta le disparità tramite uno stanziamento iniquo – di oltre il 60% – a favore delle scuole paritarie, nonostante i genitori di chi le frequenta abbiano un reddito mediano più alto di oltre il 50% di quelli di chi frequenta le scuole pubbliche statali (ISTAT,2017).  “Perciò la nostra proposta – conclude Di Miceli – è quella di una nuova Legge Regionale sul diritto allo studio che preveda l’introduzione di una Conferenza Regionale per monitorare il diritto allo studio, un reddito diretto e indiretto per garantirci la gratuità dell’istruzione a 360°, contro il caro-trasporti, il caro-libri, e il rilancio di un reale supporto psicologico”.  “Abbiamo avuto risposte – aggiunge Lucio Marazza di Studenti Indipendenti Link Milano – solo dal Direttore Generale Istruzione, Università, Ricerca, con il quale abbiamo discusso dell’aumento dei fondi e di tutte le nostre richieste: per quest’anno la giunta non si è espressa su un possibile aumento dei fondi. Nonostante l’aumento in termini assoluti dei fondi della regione destinati al dsu negli ultimi anni, e al contempo una crescita, seppur minore e comunque in termini assoluti, dei fondi statali del FIS (fondo integrativo statale), la copertura totale del fabbisogno non è mai stata raggiunta e la spesa degli atenei per sopperire tale mancanza è aumentata. Chiediamo che la Regione arrivi a coprire la totalità degli idonei alle borse di studio universitarie (i fondi regionali e statali a oggi coprono l’87% del fabbisogno) anche in vista dell’aumento significativo, già in crescita da qualche anno, del numero di studenti idonei che si riscontrerà nel prossimo anno accademico. Vogliamo che la Regione investa maggiormente, soprattutto per i fuorisede, sulle residenze universitarie pubbliche, il cui numero già è insufficiente e in più molte di queste versano in condizioni imbarazzanti. E’ fondamentale quindi l’apertura di un tavolo di lavoro permanente sugli spazi, le residenze e le infrastrutture universitarie. Senza studenti nei processi decisionali si elimina qualsiasi prospettiva di efficace rappresentanza: è necessaria la riapertura dell’ente regionale per il diritto allo studio, chiuso nel 2016”.

 

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