“L’endorsement di ‘Little Steven’ (Stevie Van Zandt, ndr) è fondamentale. Penso ne seguiranno molti altri. Ho chiesto espressamente a quasi tutti i cantanti italiani – da Vasco Rossi a Ligabue, da Laura Pausini a Jovanotti, da Eros Ramazzotti a Gianna Nannini – e a molti artisti internazionali di esprimersi e sono molto fiducioso che molti seguiranno quanto ha fatto Steven”. Così Claudio Trotta, fondatore di Barley Arts, tra i promotori del comitato “Sì Meazza”, commenta a Mianews il sostegno del chitarrista della E Street Band di Bruce Springsteen, Stevie Van Zandt, all’azione del comitato per salvare San Siro. “Io penso che il Meazza sia soprattutto uno spazio del Comune di Milano, quindi dei cittadini e del mondo dello stare insieme: mondo della musica, religioso e di altri sport non solo del calcio”, ha detto Trotta. “Penso che bisogna continuare a parlarne e a credere che lo stadio di San Siro può non essere demolito, ma deve essere ammodernato. Noi siamo confidenti che questo possa avere successo e che il sindaco Sala ci ascolterà e prima o poi ci concederà un’udienza pubblica”, ha aggiunto Trotta spiegando che le adesioni al comitato sono oltre mille. Trotta non esclude il ricorso ad un raccolta di firme per un referendum per salvare il Meazza, ma aggiunge: “Personalmente non credo che il referendum abrogativo possa essere una grande idea. Vista la poca partecipazione alle ultime elezioni, noi temiamo che un referendum abrogativo, dove sicuramente la nostra forza economica sarebbe sicuramente inferiore a quello dello schieramento delle due società cinese e americana, potrebbe soccombere”. “Altra cosa immaginare un referendum consultivo. Non lo escludiamo. È una delle possibilità”, ha concluso.