Seregno, Consiglio straordinario su A2A-AeB, la maggioranza abbandona l’aula

Dura nota delle opposizioni: "Fatto di gravità inaudita".

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La vicenda A2A-AeB continua ad agitare la scena politica brianzola. La fusione tra le due aziende, ricordiamo, è stata bocciata dal Consiglio di Stato dopo i ricorsi del capogruppo di NoiXSeregno Tiziano Mariani e un’inchiesta della Procura di Monza vuole far luce su tutto il percorso che ha portato alla decisione del Comune di Seregno ad approvare l’operazione. Oggi le opposizioni in Consiglio comunale, NoiXSeregno, Lega e Forza Italia,  hanno diffuso una nota: “Rappresenta un fatto di gravità inaudita quanto accaduto nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Seregno nei confronti dell’opposizione. Nel ricordare il ruolo di garanzia e vigilanza proprio delle minoranze in seno al Consiglio Comunale, l’accaduto rimarca ulteriormente l’arrogante comportamento posto in essere dalla maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Rossi che malgoverna la città.
A seguito delle decisioni prese dal Sindaco riguardo l’opportunità di non partecipare più ai processi decisionali riguardante Aeb-A2A per evitare anche potenziali conflitti d’interesse, culminate con il cambio di deleghe alle partecipate conferite all’attuale Vice Sindaco, vista l’indagine della Procura di Monza che ipotizza pesanti accuse dei confronti tra gli altri, del Sindaco e dell’Assessore Borgonovo, per reati di corruzione e turbativa d’asta, avevamo deciso di richiedere la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario sull’argomento. Evidentemente quando l’opposizione coglie nel segno, la maggioranza sulla questione del conflitto di interessi del Sindaco riguardo l’aggregazione tra AEB e A2A non accetta critiche. Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, su input dei “consiglieri” del Sindaco, la maggioranza decide di abbandonare l’Aula consiliare, luogo democratico in cui ogni rappresentante eletto dal popolo di Seregno è libero di esprimere il suo pensiero. Il Comune di Seregno per il Sindaco Rossi doveva essere come una casa di vetro, dove ogni Cittadino di Seregno poteva visionare in piena trasparenza quello che veniva fatto. Purtroppo si è avverato il contrario e siamo esterrefatti che la maggioranza sia scappata dai banchi del Consiglio Comunale mentre era in discussione anche una risoluzione che riguardava l’Atem di Bergamo 2.
Atem il cui bando, a distanza di due anni dall’aggregazione, è misteriosamente chiuso.
Nell’operazione con A2A, AEB ha infatti rilevato il 50% di quel punto di distribuzione del Gas, tanto che oggi il Sindaco non è più in grado di dirci se il Comune di Seregno parteciperà o meno a quella gara d’appalto. Quando si cerca di mettere chiarezza e verità riguardo le scelte operate dal Sindaco sull’aggregazione tra AEB e A2A, la maggioranza evita la discussione creando confusione ed eludendo il rispetto nei confronti dell’opposizione e del Consiglio Comunale, massima assise della nostra Città.
Ribadiamo la gravità del gesto compiuto nell’ultimo Consiglio Comunale da questa maggioranza su un tema, quello del conflitto d’interessi inerente l’aggregazione tra AEB e A2A, di assoluta importanza. Il tema del conflitto di interessi deve essere trattato e discusso, attraverso un aperto e leale confronto, dentro l’Aula consiliare, massima espressione istituzionale della Città.
L’unica soluzione per ristabilire un clima rispettoso nei confronti della Città, degenerato per colpe ascrivibili esclusivamente a questa maggioranza, i cui componenti restano saldamente incollati alla poltrona e al potere, è quella che il Sindaco Rossi si dimetta.
Alberto Rossi, oltre ad avere ormai un Sindaco ombra che lo guida, non può scappare dalle sue responsabilità. In particolare dal legame istituzionale e politico che lo lega alla Presidente di AEB, Loredana Bracchitta, a sua volta indagata per corruzione come il primo cittadino, per una scellerata operazione che il Consiglio di Stato, organo supremo della Giustizia Amministrativa, ha ordinato di annullare. E la cui sentenza è ancora rimasta inattuata, in spregio a ogni più elementare regola di certezza del diritto e di rispetto istituzionale”.

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