Riforma sanità: Moratti, potenziamo territorialità, medici e personale

L'assessore al Welfare: "La Lombardia prima regione italiana che dà piena attuazione al PNRR attraverso una legge di respiro nazionale ed europeo".

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Distretti, case di comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali, ambulatori sociosanitari territoriali, telemedicina, assistenza domiciliare, prevenzione, liste d’attesa e valorizzazione del personale. Sono questi i pilastri della ‘legge di potenziamento della sanità lombarda’ illustrati oggi durante una conferenza stampa in Regione, dalla vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, alla quale era presente anche il presidente della Commissione consiliare Sanità e relatore della legge, Emanuele Monti. Letizia Moratti ha evidenziato come “La Lombardia sia la prima regione italiana che dà piena attuazione al PNRR attraverso una legge di respiro nazionale ed europeo”. “Una legge – ha aggiunto – frutto di lunghi mesi di ascolto, di confronto sulle idee che hanno portato ad accogliere tante proposte provenienti non solo da medici di famiglia, pediatri di libera scelta, medici ospedalieri e da chi svolge professioni sanitarie, ma anche da sindaci, sindacati, Enti del Terzo settore, associazioni dei pazienti e di volontariato, farmacie. Decisivo, poi, il contributo offerto anche da IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), strutture sanitarie e sociosanitarie, università e mondo produttivo”.”Sappiamo di poter contare su un sistema sanitario eccellente a livello ospedaliero – ha chiosato – ma la pandemia ha evidenziato quanto fosse necessario un potenziamento delle strutture di prossimità territoriali, di qui il lavoro svolto per il rendere ancora più efficiente la sanità lombarda”.

“Una legge approvata in tempi record – ha detto Emanuele Monti presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale – una provvedimento scritto insieme ai Lombardi: 300 audizioni 4 convegni migliaia di incontri con sindaci, ordini medici, ordini delle professioni sanitarie e tantissime ore di dibattito in Consiglio e regionale e Commissione”. “La legge – ha proseguito – prevede l’istituzione di un board, un consiglio di rappresentanza, formato da dirigenti di Ats, Asst e dirigenti dell’assessorato al Welfare che avrà il compito di governare le scelte effettuate. La riforma include un potenziamento dei medici di famiglia così come delle associazioni dei pazienti, un valore importantissimo per la nostra regione. Da Regione ben 800 milioni di euro a supporto di questa legge, servono però più risorse dal Governo centrale. Così come bisogna superare il tema del budget del personale. Anche su questo – ha concluso il presidente della Commissione Sanità – servono scelte forti da Roma”.

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