AeB Seregno, Mariani attacca: “Legalità sospesa”

Il capogruppo di NoiXSeregno: "In Comune fuggi fuggi dalle responsabilità, Bracchitta al suo posto ma la sentenza è da attuare".

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“Siamo e continuiamo a rimanere in una situazione di sospensione della legalità. Quel che ci appare certo è che le sentenze del Consiglio di Stato vadano applicate immediatamente”. Sulla vicenda della fusione tra A2A e AEB bocciata dal massimo organo della giustizia amministrativa torna a parlare Tiziano Mariani, capogruppo di NoiXSeregno e promotore dei ricorsi contro l’operazione approvata dalla maggioranza del Comune di Seregno, in un colloquio con il giornale Il Cittadino. Se la sentenza non verrà applicata, avverte Mariani, “per chi si sarà sottratto a un ordine della magistratura saranno guai seri, dal punto di vista giuridico e contabile”. “Il ricorso in Cassazione non cambia nulla – afferma Mariani – stiamo parlando di un organismo che non ha attinenza e non è superiore al Consiglio di Stato, il massimo consesso della giustizia amministrativa”.

“In Comune assistiamo un fuggi fuggi generale dalle proprie responsabilità – prosegue Mariani – dopo che il sindaco Alberto Rossi ha delegato il suo vice Roberto Marini a seguire la vicenda, il segretario comunale Alfredo Ricciardi martedì ha comunicato per iscritto ai consiglieri di non volersi più occupare di questo argomento, andando anche contro il dettato del Tuel, testo unico di legge sugli enti locali. Capisco che Ricciardi, come il sindaco e l’assessore Borgonovo sia indagato per corruzione e che la sua sia una posizione delicata, tanto più che è anche il responsabile comunale dell’anticorruzione”. Per Mariani Ricciardi dovrebbe dimettersi “invece si limita a non partecipare”. Su questo punto Mariani e il gruppo della Lega hanno scritto al prefetto di Monza Patrizia Palmisani e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Infine Mariani va all’attacco dei vertici di AeB che sono ancora in sella, spiega, come la presidente Loredana Bracchitta, che a sua volta è indagata per corruzione. Chiede il consigliere: “Perchè non si fa da parte? Perché il sindaco non la rimuove?”

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