Operaio morto a Rodano, i sindacati: “Non c’erano paratie di sicurezza”

La rabbia e la denuncia delle organizzazioni dei lavoratori edili di Cgil, Cisl e Uil: "Lavorava in un cantiere pubblico dove i controlli dovrebbero essere a livello più alto". Secondo la prima ricostruzione degli investigatori invece l'incidente è avvenuto proprio mentre si stavano togliendo le paratie di sicurezza.

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“Il secondo incidente mortale in soli 5 giorni in un cantiere del milanese ci indigna e rattrista al contempo. Non ci sono parole di fronte a questa tragica scia di sangue, ci appelliamo con forza alle istituzioni per chiedere nuovamente interventi urgenti e drastici, non si può continuare a morire di lavoro”. Lo dichiarano Feneal Uil – Filca Cisl – Fillea Cgil di Milano e Bergamo in ennesimo grido di allarme. “Questa volta l’aggravante è che Fabrizio Franzinelli, capo squadra di 46 anni, padre di due figli e residente a Breno (Bs), ha perso la vita in un cantiere pubblico, il committente è il Consorzio Acqua Potabile (CAP), dove i controlli e le misure di sicurezza dovrebbero essere al livello più alto. Inoltre, Fabrizio era un capo squadra ed è morto soffocato in uno scavo di poca profondità con le paratie di sicurezza già rimosse. In attesa di accertamenti ci chiediamo come mai era dentro lo scavo senza le paratie di sicurezza?” aggiungono i sindacalisti edili. “La prevenzione resta la strada maestra per porre fine a questa strage, insieme a misure repressive per i datori di lavoro che non osservano la normativa sulla sicurezza. Il rafforzamento del personale impegnato nelle ispezioni e l’introduzione di uno strumento come la Patente a punti sicuramente sarebbero un deterrente per tanti imprenditori senza scrupoli. Siamo vicini ai familiari del lavoratore deceduto e a loro servizio per qualunque bisogno”, concludono i rappresentanti Milanesi e Bergamaschi delle tre sigle sindacali.

AGGIORNAMENTO ALLE 14.24 DEL 24 NOVEMBRE 2021

Secondo la prima ricostruzione, nel cantiere in via Papa Giovanni XXIII gli operai erano nella fase di “sbancamento” e stavano togliendo le protezioni laterali che servono proprio a impedire alla terra di collassare sullo scavo. Avevano agganciato delle catene per rimuovere le paratie quando all’improvviso un versante è crollato seppellendo l’operaio sotto circa due metri di terra franata. Sul caso sta effettuando accertamenti anche la squadra di polizia giudiziaria della Procura milanese (al pm di turno Stefano Civardi non sono al momento arrivati atti) del dipartimento ‘ambiente, sicurezza, lavoro, salute’ guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano. Dipartimento che coordinerà il fascicolo per omicidio colposo.

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